Greetings from Ljubljana 2012 – Come se fosse casa
Ci sono lavori, come il mio, che ti portano in giro. Spesso. E così finisce che ti ritrovi in certi posti lontani e a loro modo strani ben più frequentemente di quanto non ti capiti con casa tua, con la tua città. Va a periodi, stagioni che sei a Porta Pia tutti i mesi – e poi puff, basta -, altre che vai a San Marino ogni due per tre, adesso vengo a Ljubljana una volta al mese da settembre dell’anno scorso e la cosa andrà probabilmente andrà avanti e infatti ho comprato il bollino dell’autostrada, quello che vale un anno, lui dice che dai, rischia, magari porta bene. Comunque sono qui con gli stessi automatismi che ho nel mio quartiere di Milano, quello dopo la biforcazione – là avanti l’accademia di musica, se alzo un po’ la testa il castello, la prima a destra e poi a sinistra e c’è il parcheggio, in quel vicolo c’è il negozio dove compri i sigari, c’è sempre il locale illuminato di viola con i tavoli all’aperto? sì, basta passare il secondo ponte, quello dei musicisti, la vetrina con i boccali di birra di antiquariato, il kebabbaro vicino al palazzo delle Poste, la fermata dell’autobus di fronte alla libreria – non c’è più la sorpresa del nuovo, ma quella specie di tranquillo calore delle cose conosciute e non ancora venute a noia.
February 16th, 2012 at 23:47
🙂