Stories of the Bund – L’arte di arrangiarsi
Mi sento abbastanza italiano da non essere sicuro che la famose arte di arrangiarsi sia davvero e solo e unicamente una dote, però non posso nascondere che la fantasia che i cinesi mettono nella lotta quotidiana contro il sistema ha qualcosa di affascinante. Cerco di leggere il giornale tutti i giorni, e ogni volta c’è una storia che dà l’impressione che questo paese sia una specie di enorme telo elastico, con il governo a tirare da una parte e un miliardo abbondante di suoi sudditi a tirare dall’altra, l’uno che mette regole e gli altri che si industriano a sfuggirle. Per dire: da poco è stata approvata una legge che impone una tassazione del 20% sulle plusvalenze derivanti dalla vendita di una seconda casa – la misura è pensata per cercare di calmierare i prezzi del mercato immobiliare nelle grandi città e in particolare nelle megalopoli come Shanghai, Beijing e Guangzhou. Detta così pare una cosa sensata e pensata a modino, e invece le pur occhiute autorità si sono trovate a fronteggiare un’inaspettata epidemia di divorzi senza precedenti, al ritmo di migliaia al giorno, un flusso legittimo e inarrestabile di coppie che si separano per poter intestare una casa a ciascun ex coniuge, rivenderne una senza subire i danni della tassa perché a quel punto l’abitazione è una prima e non una seconda casa e poi, con calma, eventualmente risposarsi; hanno intervistato un funzionario e quello ha allargato le braccia, ce ne sono che vengono qui dicendo sa com’è, non ci vogliamo più bene, ma ce ne sono altri che non si vergognano a dirmelo, guardi noi non vogliamo smenarci dei soldi, io firmo le carte, loro divorziano, io non posso dirgli niente, non prendiamo i soldi delle tasse e i prezzi delle case continuano a salire, non so se ci abbiamo fatto un grande affare – cosa volete che vi dica, ho chiuso il giornale e volevo alzarmi in piedi, da solo in mezzo al Jamaica Blue, e fare la ola.
March 8th, 2013 at 19:03
🙂