Gruesse aus Nuernberg – 6. Di fretta
Se Don Gonio mi assicurasse un fake ogni volta che salgo sull’aereo, penso che sospenderei i “Greetings from” senza troppi problemi. Perchè, insomma, non faccio troppa fatica a rendermi conto che queste righe sono sempre buttate giù in fretta, tagliando cose e persone con l’accetta, e – ciò che è peggio – facendo dell’alberonismo o del galimbertismo un tanto al chilo. E, come si sa, i cloni sono normalmente peggiori rispetto agli originali (con le dovute eccezioni, vedi appunto Don Gonio).
Certo, potrei aspettare il ritorno a casa: nessuno mi impone di fermarmi in improbabili Internet-cafè gestiti da indiani nelle stazioni ferroviarie o nelle vie che collegano il centro alla periferia per scrivere di ciò che ho visto dieci minuti prima. Ma non ne sono capace, non sono capace di far sedimentare tutto per bene e poi di scrivere per filo e per segno; penso agli articoli che Luca ha scritto dopo essere stato a New Orleans. Appunto, dopo. Io, i miei Greetings da Nawlins, li ho scritti durante. E la differenza (in peggio) si vede. Questo post è un tentativo di chiedere scusa, spero che almeno questo si sia capito. Se di Greetings ne seguiranno altri, non lo so.