Di sera, su un balcone, in periferia
Sono sul balcone. Ho appena finito di giocare a carte con la persona corta: ho perso, e l’ho aiutata solo due volte. Metto a posto un paio di cose, guardo fuori, vedo il palazzo dove andremo ad abitare tra qualche mese. Giro la testa, guardo un pezzo della casa dove abitiamo da undici anni, dove abbiamo iniziato la nostra vera vita da adulti – debiti, lavori nuovi, mobili, desideri, figlia, chili in più, libri, capelli bianchi, licenziamenti, amicizie, noia, eccitazione, suoceri, genitori, adsl. Ho paura che non riusciremo a venderla, questa casa, ho voglia di lasciarla e non me ne voglio staccare, non voglio cambiare nulla ma so di doverlo e volerlo fare. Torno a guardare fuori, vedo solo radi pedoni e cani stanchi, in lontananza il rumore di uno scooter smarmittato che si avvicina. Fa molto caldo.