La forma delle cose
So che Gianluca ha ragione, quando scrive “mi chiedevo se il concetto di template abbia ancora senso: tra quelli che leggono su aggregatore, via mail, o addirittura via Facebook, il controllo della forma è già perduto, la sostanza è tutto ciò che importa, la forma migliore di usabilità non la decidi più tu, ma il tuo lettore“. Questa è la realtà. Però, sono sincero: a me questa storia che la forma di una cosa mia non la decido io mi infastidisce un po’, se non altro perchè nella scelta della forma io provo (ho provato) a dire qualcosa di me stesso. Non mi spingo oltre, anche se mi viene da chiedermi se la grande smania di collaboratività, di comunità che si è impossessata di (quasi) tutti noi non ci abbia preso troppo la mano, togliendoci – insieme alla boria – anche un po’ di senso di responsabilità: mi chiedo perchè devono essere gli spettatori a decidere la scaletta di un concerto o il finale di una serie tv, tanto per fare due esempi piccoli ma non credo poco significativi. Poi, certo, anche a me fa comodo che questo blog possa essere letto via rss – ma quanto mi piacerebbe che tutti gli aggregatori lo ripresentassero così come davvero è, con le sue parole e le sue immagini.
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