< City Lights. Kerouac Street, San Francisco.
Siediti e leggi un libro

     

Home
Dichiarazione d'intenti
La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

Talk to me: e-mail

  • Blogroll

  • Download


    "Greetings from"

    NEW!
    Scarica "My Own Private Milano"


    "On The Blog"

    "5 birilli"

    "Post sotto l'albero 2003"

    "Post sotto l'albero 2004"

    "Post sotto l'albero 2005"

    "Post sotto l'albero 2006"

    "Post sotto l'albero 2007"

    "Post sotto l'albero 2008"

    "Post sotto l'albero 2009"

    "Post sotto l'albero 2010"


    scarica Acrobat Reader

    NEW: versioni ebook e mobile!
    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione mobi"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione mobi"

    Un po' di Copyright Creative Commons License
    Scritti sotto tutela dalla Creative Commons License.

  • Archives:
  • Ultimi Post

  • Madeleine
  • Scommesse, vent’anni dopo
  • “State andando in un bel posto, credimi”
  • Like father like son
  • A ricevimento fattura
  • Gentilezza
  • Il giusto, il nobile, l’utile
  • Mi chiedevo
  • Sapone
  • Di isole e futuro
  • September 2009
    M T W T F S S
     123456
    78910111213
    14151617181920
    21222324252627
    282930  

     

    Powered by

  • Meta:
  • concept by
    luca-vs-webdesign

     

    21/09/2009

    Con gli occhi aperti

    Filed under: — JE6 @ 13:36

    Il momento peggiore è la sera, quando provo ad addormentarmi. Il buio interrotto dalle luci di emergenza, i lamenti di quelli che come me non arrivano a sera abbastanza stanchi e non si possono girare nel letto perché i tubi glielo impediscono. Allora sto lì, con gli occhi aperti ad ascoltare il respiro pesante del mio compagno di stanza, sperando che il suo russare leggero e continuo mi intontisca come se stessi contando le pecore o guardando il Gran Premio alla tv. Sto lì, con gli occhi aperti, e penso, perché non ho altro da fare. Penso all’operazione, mi chiedo se andrà bene e come ne verrò fuori, se abbastanza simile a com’ero due o tre anni fa oppure storpio per il resto della vita – se così si potrà chiamare. Penso che magari mio figlio si vergognerà di me e farà di tutto per nascondermi ai suoi compagni e alle sue fidanzate, magari mia moglie si stuferà di accudirmi, magari i miei amici non avranno più tempo e voglia di venire a trovarmi. Penso che potrò uscire da qui solo se qualche disgraziato ci lascerà la pelle, magari tornando ubriaco da una notte passata a sbronzarsi con i colleghi, o cadendo da un’impalcatura di un cantiere. Quando guardo il telegiornale mi dico che là fuori ci sono i problemi veri, pensa a tutti quelli che non hanno una casa per il terremoto, pensa a quelli che hanno perso il lavoro, pensa a questi e pensa a quegli altri; ma dura poco, dopo qualche minuto mi ritrovo a pensare a quando quel qualcuno cadrà dall’impalcatura e mi tirerà fuori da qui, e mi vergogno, e anche se è mille volte stupido mi sento in colpa per essere malato perché è vero che non l’ho voluto io, ma sto rovinando la vita a quelli ai quali voglio bene, gli ultimi ai quali vorrei farlo. E’ una cosa che tengo per me, se lo dicessi a qualcuno subito verrei rimproverato, “ma che cazzo dici, ma di quali sensi di colpa straparli, tu e il tuo cristianesimo del cazzo” ma io non so cosa farci, e allora sto zitto, e resto lì con gli occhi aperti a guardare nel buio, ad ascoltare quelli che come me non riescono a dormire, aspettando la morte per poter vivere di nuovo.

    One Response to “Con gli occhi aperti”

    1. scrittoingrassetto Says:

      Che groppo in gola

    Leave a Reply