Any colour you like
Passavo in viale Tunisia, ieri pomeriggio. Sulla destra, andando verso Piazza della Repubblica, c’è questo palazzo, avrà tre piani. Avrà avuto, perché è completamente sventrato, sono rimasti i due lati su quattro che si accostavano alle case adiacenti, si vede che ci ricostruiranno sopra o dentro qualcosa di nuovo – case più lussuose, un parcheggio a silos, cose così. Sono rimasti i colori, i colori delle imbiancature fatte da chi abitava quegli appartamenti. Si vedono proprio le macchie rettangolari, tre metri e venti per due e cinquanta, una azzurra, una che probabilmente era rosa, un giallino, alcuni grigi che chissà se era proprio quello il colore oppure hanno strappato una tappezzeria ed è rimasto solo il muro grezzo. Quando ti avvicini ti basta alzare appena l’angolo degli occhi per vedere questa specie di tavolozza, e immaginare – quello sarà stato un salotto, e quell’altra stanza, con quel colore, la cameretta di una ragazza, non ne posso più di questa tonalità, mi mette la tristezza, voglio qualcosa di allegro, e quel muro chissà quante volte sarà stato ridipinto, magari prima ci viveva una nonna, la vita degli altri vista attraverso una mazzetta Pantone per giganti.