< City Lights. Kerouac Street, San Francisco.
Siediti e leggi un libro

     

Home
Dichiarazione d'intenti
La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

Talk to me: e-mail

  • Blogroll

  • Download


    "Greetings from"

    NEW!
    Scarica "My Own Private Milano"


    "On The Blog"

    "5 birilli"

    "Post sotto l'albero 2003"

    "Post sotto l'albero 2004"

    "Post sotto l'albero 2005"

    "Post sotto l'albero 2006"

    "Post sotto l'albero 2007"

    "Post sotto l'albero 2008"

    "Post sotto l'albero 2009"

    "Post sotto l'albero 2010"


    scarica Acrobat Reader

    NEW: versioni ebook e mobile!
    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione mobi"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione mobi"

    Un po' di Copyright Creative Commons License
    Scritti sotto tutela dalla Creative Commons License.

  • Archives:
  • Ultimi Post

  • Madeleine
  • Scommesse, vent’anni dopo
  • “State andando in un bel posto, credimi”
  • Like father like son
  • A ricevimento fattura
  • Gentilezza
  • Il giusto, il nobile, l’utile
  • Mi chiedevo
  • Sapone
  • Di isole e futuro
  • November 2015
    M T W T F S S
     1
    2345678
    9101112131415
    16171819202122
    23242526272829
    30  

     

    Powered by

  • Meta:
  • concept by
    luca-vs-webdesign

     

    24/11/2015

    Cose/3

    Filed under: — JE6 @ 15:13

    Come una sagoma sul pavimento
    come sabbia sotto il cemento
    come una magra malattia
    come il passato
    in una fotografia

    Nessuno capì mai perché lo fece, cosa gli passò in testa quando decise di uscire di casa in piena notte per attraversare mezza città e fermarsi in mezzo al marciapiede, davanti al bar tabacchi di fronte al quale era casualmente passato quella mattina. Nessuno capì mai perché lo aveva colpito così tanto la sagoma che un poliziotto aveva disegnato con il gesso seguendo il contorno del cadavere di un rapinatore senza fortuna, né tanto meno perché aveva deciso di stendersi per terra adeguandosi a quella forma, calcolando che il braccio destro sarebbe caduto a riempire esattamente quel pezzo di asfalto in mezzo a una riga bianca subito dopo aver tirato il grilletto. Nessuno seppe mai perché nella tasca destra dei pantaloni stazzonati ci fosse la fotografia a colori di una bambina scalza ed emaciata che colore della pelle e lineamenti non portavano a lui in alcun modo – qualcuno pensò a una relazione segreta, altri ad un’adozione a distanza, senza che questa o quella ipotesi avesse anche un minimo fondamento nelle insignificanti tracce che si era lasciato alle spalle, lievi come lo strato di polvere che copriva i mobili del suo appartamento. Nessuno capì mai tutto questo, né i colleghi né i vicini di casa, anche quei pochi arditi che il giorno dopo risposero sì, abbastanza a chi gli chiedeva se lo conoscevano. Nessuno lo capì mai, e solo la fortuna di aver mentito dando quella risposta li protesse dall’infinito sconcerto che li avrebbe presi se solo avessero saputo che nemmeno lui aveva capito quel che stava facendo e quel che stava per fare nel momento in cui decise di uscire di casa in piena notte per attraversare mezza città e fermarsi in mezzo al marciapiede, davanti al bar tabacchi di fronte al quale era casualmente passato quella mattina.