< City Lights. Kerouac Street, San Francisco.
Siediti e leggi un libro

     

Home
Dichiarazione d'intenti
La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

Talk to me: e-mail

  • Blogroll

  • Download


    "Greetings from"

    NEW!
    Scarica "My Own Private Milano"


    "On The Blog"

    "5 birilli"

    "Post sotto l'albero 2003"

    "Post sotto l'albero 2004"

    "Post sotto l'albero 2005"

    "Post sotto l'albero 2006"

    "Post sotto l'albero 2007"

    "Post sotto l'albero 2008"

    "Post sotto l'albero 2009"

    "Post sotto l'albero 2010"


    scarica Acrobat Reader

    NEW: versioni ebook e mobile!
    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione mobi"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione mobi"

    Un po' di Copyright Creative Commons License
    Scritti sotto tutela dalla Creative Commons License.

  • Archives:
  • Ultimi Post

  • “State andando in un bel posto, credimi”
  • Like father like son
  • A ricevimento fattura
  • Gentilezza
  • Il giusto, il nobile, l’utile
  • Mi chiedevo
  • Sapone
  • Di isole e futuro
  • Sulla mappa
  • Nulla da vedere
  • April 2021
    M T W T F S S
     1234
    567891011
    12131415161718
    19202122232425
    2627282930  

     

    Powered by

  • Meta:
  • concept by
    luca-vs-webdesign

     

    20/04/2021

    Dopo l’incidente

    Filed under: — JE6 @ 14:52

    Io ogni volta che sento parlare di normalità, di ritorno alla normalità – intesa come “la vita che facevo nel gennaio del 2020, tutta insieme” – non riesco a fare a meno di chiedermi se lo si vuole davvero quel ritorno, e quanta paura abbiamo e avremo nell’uscire dal tunnel, quando ne avremo davvero modo, e quanto quella paura ci frenerà, come succede a chi subisce un incidente brutto.

    2 Responses to “Dopo l’incidente”

    1. Gianni Says:

      Io ho avuto un lockdown particolare durante la mia vita. Dovendo occuparmi di una madre inferma negli ultimi due anni della sua vita. Quindi ho praticamente abdicato dalla vita che facevo dedicandomi, tranne per il lavoro, a lei.
      Quando purtroppo se ne è andata mi sono ritrovato con tanto persino troppo tempo a disposzione e non sapevo cosa fare.
      Mi mancavano quei ritmi scanditi dalla malattia, non sapevo come adattarmi.
      Credo reagirò così, con tutto nuovamente a disposizione e non sapere cosa fare, con una sensazione in più provata l’anno scorso in estate: aver paura di perdere tutto di colpo nuovamente.

    2. JE6 Says:

      Sì, penso a quella. Che può diventare anche un rifiuto, un allontanamento preventivo: proprio per non rimanerci male dopo.

    Leave a Reply