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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
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    26/07/2003

    Filed under: — JE6 @ 15:35

    Perchè
    Ma c’è una cosa che non capisco, in quello che dici: “io sarei stato con mio papà” perchè anche chi fa il suo dovere può sbagliare ed è giusto stargli vicino … o perchè ?
    Vedi, Gianni, la risposta, sebbene data ex post e con le parole di Shangri-La, sta nel titolo del secondo post: ci sto col cuore, ci sto perchè so, perchè lo conosco.
    Io so che mio padre non è – e non lo è mai stato – un violento, un esaltato, un estremista. Ha paura delle armi come ne ha paura chi ne conosce il potere. E’ una persona di cosiddetto “buon senso”, che è merce non così diffusa, benchè banale in apparenza. E’ una persona “buona”.
    [Signori, perdonate la pochezza del mio vocabolario: ho fatto il tecnico industriale, ed anche in Bocconi non ho avuto a che fare con molti letterati; la mia capacità di espressione è quella che è, e quindi è possibile che le parole che uso, soprattutto gli aggettivi, non riescano a restituire ciò che voglio dire e ciò che quell’uomo è.]
    Io so, perchè lo conosco, che lui non avrebbe sparato. Ma, se lo avesse fatto, sarebbe stato in totale buona fede, solo ed esclusivamente per legittima difesa. Oh, lo so, è un’espressione pericolosa, sfuggente, ambigua; esiste persino il reato di eccesso di legittima difesa. Ma, insomma, ci siamo capiti.
    Ed è in questo quadro che si inserisce l’amore che un figlio prova per il padre. Non c’entra l’orgoglio, c’entra l’umana, profonda compassione che si ha per una persona che si conosce, e che ti porta a stare dalla sua parte anche quando ti rendi conto che ha commesso un errore. Chi ha un figlio, sa di cosa parlo. Ecco, è qualcosa che vale, spesso, anche nei confronti dei genitori.
    Certo, se mio padre fosse stato, faccio per dire, un aguzzino delle SS, od un celerino fascistoide stupido e violento, beh, forse non avrei scritto quello che ho scritto. Ma papà è buono. Io gli voglio bene e, siccome non gli ho fatto molti regali in questi trentasette anni di vita che abbiamo fatto insieme, ho pensato di fargliene uno. Lui non lo sa, ma il regalo è lì. Ed è dentro di me.
    Io so, perchè lo conosco, che per lui questo è il vero regalo.