De gustibus
Oggi si va giù pesante, viandanti chez Squonk: quattro post concatenati. Trovate tutto qui sotto.
Ho poco da scrivere, un po’ perchè ho già dato, un po’ perchè utilizzo scrittura altrui.
Un paio di amici mi chiedono di svelare l’Arcano che sta dietro a questo post di Contaminazioni, dove si parla di un mio carteggio.
Nulla di straordinario, miei cari.
Ecco la cronistoria:
Primo Antefatto – Il blog-manager di Squonk butta lì i suoi pezzulli sul papà carabiniere, su Carlo Giuliani e su qualche altra cosetta che gli gira nello stomaco (no link, avete già letto)
Secondo Antefatto – Qualche blogger ha l’apprezzatissima benevolenza di citare i pezzulli suddetti. Tra questi, Floria/Lorenza su Contaminazioni: qui.
1. Giusto Traina, nei commenti al post di Lorenza, scrive quanto trovate nel post De Gustibus – Uno
2. Il blog-manager di Squonk risponde, via e-mail, con le ispirate parole che ammorbano il vostro modem e che si trovano nel post De Gustibus – Due
3. Giusto Traina risponde al messaggio di cui sopra con un altro messaggio, che potete leggere puntando le pupille sul post De Gustibus – Tre
Questo è quanto. Se avete voglia di commentare, lasciate segno del vostro passaggio qui, e non nei post intermedi, altrimenti è una faticaccia.
Hasta suerte.
28/07/2003
De gustibus – Tre
Caro Sergio/Squonk,
1. anzitutto fra bloggers (quando non vi siano rapporti del tipo magister/discipulus) ci si dà del tu, anche quando linkano Wittgenstein (e quindi si autocollocano tra i Figli di un B(l)og Maggiore). Il mio titolo sarebbe in effetti Ch.mo Prof., ma di solito preferisco “Eminenza”. Confermo che la tua storia è bella: occupandomi di storia, e con la presunzione di saperne qualcosa, sono fermamente convinto che tutte le belle storie sono quelle scritte con il proprio sangue. Come sempre, Floria/Lorenza/Grondie sa pescarle bene le sue storie.
2. Con questo non intendo difendere solo ciò che è importante, e snobbare le frivolezze. Au contraire. E’ bello giocare e ridere, perché appunto vaccina dai complessi (excusatio non petita!) che si possono attaccare al “non
professionista della scrittura”. I blog (italiani) che più mi danno fastidio sono proprio quelli che se la tirano, o fanno poesia o fotografia o altre composizioni artistiche. Mi fanno pensare al Trimalchione del romanzo di Petronio, che con i suoi soldi aveva ricreato una propria aristocrazia virtuale (arrivando a farsi placcare in oro un anello, per mettersi sullo stesso piano degli “equites”), e in realtà restava tagliato fuori dalla buona società , che poteva imitare solo parallelamente. Trimalcione, come ha osservato Paul Veyne, non era un “parvenu”. La società romana non glielo avrebbe permesso. Era un estraneo. Un grande interprete dell’emulazione fallita, come direbbe il mio ex-amico Labranca, che poi è uno dei pilastri del trash.
3. Detto questo, un antidoto alla seriosità sul web esiste. Un sacco di blogger la fanno, e si chiama fuffa. Una sorta di scrittura automatica, dove puoi comunicare alla rete che hai appena cambiato il pannolino al bimbo, o che nonostante tre caffé non riesci ad alzarti per andare a lezione, ovvero che stai mandando questo post mentre il capufficio è impegnato al telefono. E tante altre combriccole di goliardi (nel senso originario o in quello vituperato dal ’68) che se le cantano e se le suonano SENZA PRETESE.
4. Ma “Forza Idillio” mi è sembrato altro. Né goliardia né fuffa. Al massimo una versione postmoderna di certe “cabales” dei salotti letterari francesi, tuttte sciarade ed “esprit”. Se ti fa ridere lo ripeto: de gustibus. A me non ha fatto ridere. Siamo uno pari, direi.
p.s. Se vuoi pubblicare questo carteggio (liaisons dangereuses?), prego.
Giusto
De gustibus – Due
Professor Traina (spero di non aver sbagliato il titolo), la ringrazio per l’attenzione che ha dedicato a Squonk.
Non so dire se la storia che ho scritto è bella, so che è vera. Questo non la rende migliore; solo, me la rende più cara, perchè “mia” e legata a due persone, i miei genitori, alle quali voglio molto bene. Suona banale, me ne rendo conto, ma temo che spesso la verità sia piuttosto scontata.
Mi permetta una breve replica alle sue considerazioni su Forza Idillio.
Guardi, Lei ha ragione: ce la cantiamo e ce la suoniamo. Forza Idillio non è altro che uno svago, al quale alcune persone dedicano, di tanto in tanto, cinque minuti del loro tempo. Non c’è nessuna ricerca di profondità , nessun tentativo di riempimento dello spazio con qualcosa che assomigli a ciò che si è soliti definire come “contenuto”.
Proprio per questo, è un blog “secondario”. Un “altro lato”, come lo definisce B. Georg. Quelle poche cose sensate o profonde, o comunque per noi “importanti” (mi perdoni l’eccesso di virgolettato) che ci vengono alla mente ed alle mani, le scriviamo sui nostri blog “primari”. Su Forza Idillio giochiamo, facciamo i goliardi, come i gruppetti di amici che si trovano al bar: è una bella cosa, sa? purchè – al bar – non ci si passi la vita intera.
Come ho scritto poco sopra, Forza Idillio è un gioco. Ho letto da qualche parte che ci sono poche cose serie come il gioco, ed è vero. Nei cinque minuti che ci dedichiamo, ci mettiamo d’impegno: costruiamo personaggi, facciamo parodie, scriviamo parafrasi, abbozziamo trame.
C’è gente (non pochissima, mi creda: ma questo non è molto importante) che si diverte.
Nella mia ingenuità di non professionista della scrittura, ricevere un messaggio che recita “mi avete fatto iniziare la giornata ridendo” mi dà una grande soddisfazione.
A quel punto, passo alle cose importanti.
Cordialmente,
Sergio
De gustibus – Uno
Lo storia di Squonk è, in effetti, molto bella. D’altra parte, per deformazione professionale sono andato a vedere i suoi link (ahimè, nel nostro mestiere, spesso si leggono prima le note e poi il testo). Anche Squonk sembrerebbe avere una famiglia più o meno allargata: uno dei membri è b.georg, una vecchia conoscenza (uno di quelli che si sono svegliati quando ebbi l’ardire di farmi notare da uno dei suoi puntidiriferimento). Incuriosito dal nome del suo blog2, Forza Idillio, ci sono andato. Che dire? de gustibus. Va bene l’autoreferenzialità e tutto il resto, ma qui si è speso del tempo prezioso a cantarsele e suonarsele. Cicale mediatiche, attenti! Passi per i libri sui blog (presto delle rarità da vendere all’asta: un mazzucatoautografato costa più di un gronchirosa), ma cosa racconterete ai vostri nipoti? Niente di personale, ma tutto questo porta acqua al mulino di Cotroneo. Forse non e’ stato lui a dire “la mamma dei bloggers è sempre incinta”, ma, come dicono gli inglesi (initalianoneltesto): se non è vero è ben trovato.