IdentitÃ
Che la sostituzione del Concerto di Capodanno (quello vero, suonato dai Wiener Philarmoniker, quello che si conclude con il battito ritmato delle mani sulla Marcia di Radetzky) con il concerto che verrà dato alla Fenice di Venezia sia rubricabile come “discorso di identità nazionale” è una bubbola di proporzioni clamorose.
E comunque, questo è quanto i massimi dirigenti della RAI vorrebbero farci credere.
Va bene: dimenticatevi “i soliti valzer, la solita musica di Radetzky“. Le magnifiche sorti e progressive della radiotelevisione pubblica promettono Berio, Glass, Stockhausen a pioggia. Strauss e Beethoven (la solita Quinta, la solita Eroica) son per vecchi barbogi ammuffiti. Affanculo.
Repubblica.it
29/12/2003
Una (dolce) prece
Enric Bernat, ti sia lieve la terra.
Ma voi, dite “il” o “la” Chupa-Chups?
Repubblica.it