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    28/04/2004

    Grosso modo devo essere a Chivasso

    Filed under: — JE6 @ 22:28

    La Milano-Torino come metafora della vita: parti, per un po’ (poco) va tutto liscio, poi inizia un calvario di curve, strettoie, rallentamenti, buche; ad un certo punto, doppi la metà del percorso, e subito riprendi le buche, i rallentamenti, le strettoie, le curve, fino a quando, stremato ed al tramonto, arrivi alla fine del viaggio. A pensarci bene, era meglio morire da piccoli.

    7 Responses to “Grosso modo devo essere a Chivasso”

    1. Effe Says:

      Gliel’ho già detto, che Chivasso è un’infausta invenzione del direct marketing

    2. papi Says:

      Chi va a Chivasso rischia una sgradevole cacofonia.

    3. Squonk Says:

      Ahi lasso, son stato a Chivasso.

    4. Squonk Says:

      Ah, probabilmente vi ho anche perso un orologio. Io non ci devo andare in Piemonte, ecco.

    5. Effe Says:

      E comunque ha il cinghietto un po’ consumato

    6. ubik Says:

      “Chi va a Chivasso, incontra Balasso.
      Se si spinge a Torino, Messer Effe in motorino”

    7. Squonk Says:

      E pensare che questo post voleva essere un elevato intervento filosofico. Comunque, l’orologio è stato ritrovato. A Milano, per la precisione.

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