Grosso modo devo essere a Chivasso
La Milano-Torino come metafora della vita: parti, per un po’ (poco) va tutto liscio, poi inizia un calvario di curve, strettoie, rallentamenti, buche; ad un certo punto, doppi la metà del percorso, e subito riprendi le buche, i rallentamenti, le strettoie, le curve, fino a quando, stremato ed al tramonto, arrivi alla fine del viaggio. A pensarci bene, era meglio morire da piccoli.
April 29th, 2004 at 10:16
Gliel’ho già detto, che Chivasso è un’infausta invenzione del direct marketing
April 29th, 2004 at 10:56
Chi va a Chivasso rischia una sgradevole cacofonia.
April 29th, 2004 at 12:49
Ahi lasso, son stato a Chivasso.
April 29th, 2004 at 12:49
Ah, probabilmente vi ho anche perso un orologio. Io non ci devo andare in Piemonte, ecco.
April 29th, 2004 at 13:22
E comunque ha il cinghietto un po’ consumato
April 30th, 2004 at 12:11
“Chi va a Chivasso, incontra Balasso.
Se si spinge a Torino, Messer Effe in motorino”
April 30th, 2004 at 12:42
E pensare che questo post voleva essere un elevato intervento filosofico. Comunque, l’orologio è stato ritrovato. A Milano, per la precisione.