Corso di formazione di una primaria banca nazionale.
La responsabile del corso, terminata la giornata, si rivolge alla platea degli “studenti”, una decina di signori convenuti da diverse agenzie della ricca Brianza per saperne di più sugli strumenti grazie ai quali turlupinare risparmiatori di ogni ordine e grado: fondi, polizze, obbligazioni strutturate e non, e così via. Beve un bicchiere d’acqua, ultimo tentativo di respingere l’incipiente afonia, e chiede: “Beh, ragazzi, allora: da lunedì cosa si fa?”
Uno degli “studenti” alza un dito, massima prova di sforzo, e sogghigna “Mi fu ‘n casso, vu in pensiun tra un mes“.
Lo “studente” che sta a fianco del Carlo Porta de’ noantri si accoda: “Ah, beh, se è per questo io in pensione ci vado tra due settimane“.
Il silenzio pervade la sala, lo smarrimento ha la meglio sul bicchiere d’acqua ed ammutolisce l’insegnante. Colto da pietà, un giovane virgulto della rete territoriale la incoraggia: “Guardi, io ho quarant’anni, morirò prima di andare in pensione, di sicuro. Da lunedì, se trovo un pollo, provo a piazzargli questa roba, contenta?“.