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    12/01/2005

    L’abito fa il monaco?

    Filed under: — JE6 @ 11:59

    [Aria fritta, oggi]

    Di solito non ho bisogno di andare al lavoro in giacca e cravatta; lo faccio se ho voglia. Oggi – eccezione – dovevo mettermi “bello” (stop laughing, please), dato che avrei dovuto incontrare alcune persone le quali, lo sapevo per esperienza, si sarebbero “messe belle” anch’esse. Il classico appuntamento di lavoro, insomma.
    Poi, l’appuntamento salta, ma ne viene fuori un altro, imprevisto, con il responsabile marketing di un grosso gruppo di produzione di abbigliamento. Gente i cui uffici e stabilimenti sono grandi tanto quanto la cittadina dove hanno sede. Gente con bilanci a parecchi zeri.
    Entro in sala riunioni, e mi presentano un simpatico signore sui quaranta-quarantacinque anni, che veste:
    a) Giubbotto di montone bianco con collo in pelo (bianco)
    b) Camicia di flanella blu elettrico, con righe che mi paiono di un violetto altrettanto elettrico a disegnare dei grandi riquadri
    c) Pantaloni di fustagno blu elettrico, ma di tonalità diversa rispetto alla camicia
    d) Scarpe in nabuk nero (il nabuk è quella cosa che una volta si chiamava “scamosciato”, giusto? Comunque, quello)

    L’incontro va più che bene, la persona è simpatica, intelligente, preparata, disponibile. Eppure, devo lottare per un’ora con me stesso per reprimere la tentazione di dirgli “beh, santiddio, abbiamo proprio fatto le cose in fretta questa mattina”.
    Ora, piccolo sondaggio tra voi lettori; il mio atteggiamento è intriso di:
    1) Orgoglio (per essere vestito, seppur casualmente, meglio di lui, almeno secondo i canoni dei rapporti professionali all’inizio del ventunesimo secolo)
    2) Pregiudizio (vabbeh, citazione letteraria; comunque, intendo pregiudizio nei confronti di chi si presenta ad un appuntamento di lavoro vestito come un boscaiolo del Wyoming)
    3) Buon gusto (il Lord Brummel della periferia nord-ovest di Milano)
    4) Mera coglioneria (preferirei evitare spiegazioni)

    A voi l’ardua sentenza.

    6 Responses to “L’abito fa il monaco?”

    1. Anonymous Says:

      SCELGO LA 3…
      sempre meglio essere tu quello che guarda l’altro come un “boscaiolo del Wyoming…
      bellina l’immagine…

      ciao dalla periferia Est di Milano
      :o)
      Frogg

    2. sphera Says:

      Ma l’aveva tolto l’orologio giallo?

    3. Squonk Says:

      Quello lo riservo per le grandi occasioni al Movida. Indosso un simpatico orologio sovietico, con calendario in cirillico.

    4. Chettimar Says:

      5) Semplicemente, le scoccia di essersi messo bello per niente. Più che comprensibile.

    5. wolverine Says:

      Sono daccordo con Chettimar. e’ la 5. Inoltre…sempre meglio “boscaiolo del Wyoming” che “cowboy texano” ! 🙂

    6. Nicolò Says:

      opto per la 3, al primo impatto avrei cercato di capire da quale cartone fosse uscito, poi dopo i primi 5 minuti però, si deve lasciare le apparenze, guardare la sostanza, ossia il motivo per cui vi eravate incontrati.

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