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    07/03/2005

    Ricordi di un’estate

    Filed under: — JE6 @ 14:03

    Il titolare, qui, è in debito di un racconto sulle sue prime e non ancora dimenticate outdoor activities. Mettetevi comodi.

    E’ il 2000. Estate del 2000.
    I boss del CMD (Central Marketing Department) decidono che il meeting europeo si deve tenere in Italia, alla fine di agosto. Quindi, in qualità di marketing & communications manager della filiale italiana, l’organizzazione spetta a me. OK.
    Inizio. Affitto il Castello di Carimate: splendido posto, non troppo lontano dall’aeroporto, buon ristorante, prezzi decenti per le camere d’albergo. Organizzo i trasporti da e per Malpensa. Prenoto una specie di cena di gala in riva al lago di Como.
    Poi, parto per le ferie.
    Naturalmente, mi chiamano da Eindhoven il primo giorno delle vacanze estive. Lunedì ore 12, per la precisione. Dicono che gli servono le mappe catastali di Carimate.
    Svengo.
    Il giorno dopo, saluto la moglie, salgo sulla macchinetta e mi fiondo al comune, dove, contrariamente ad ogni mia aspettativa e speranza, mi danno le mappe in questione.
    Mi precipito a Milano, dove spedisco le mappe in Olanda via DHL.
    Arriva il giorno fatidico.
    Siamo circa una trentina, età compresa tra 30 e 55. Ci fanno salire su un pullman. Ci bendano. Il pullman parte, e gli abitanti della zona, ça va sans dire, si affollano lungo la strada per vedere lo spettacolo.
    A gruppi veniamo lasciati in ameni punti della campagna brianzola, avendo in mano un pezzo della mappa (e non certo quello della zona dove ci troviamo). Dobbiamo tenerci in contatto con gli altri gruppi via cellulare, in modo da mettere insieme le mappe e trovarci in un unico punto. Tempo previsto, due ore.
    In quella zona, nel 2000 i cellulari prendevano poco o nulla. Peccato che non mi avessero chiesto di fare questa verifica. Dopo mezz’ora, tre gruppi su quattro sono irrimediabilmente persi.
    Dopo due ore, due gruppi si ritrovano casualmente, e cercano di dirigersi verso Carimate. Vengono fermati dai Carabinieri che gli chiedono ragione del loro vagabondaggio. Adducono motivazioni che convincono poco o nulla i servitori della patria. Dopo un’altra ora, si ricongiunge (sempre in modo del tutto casuale) un terzo gruppo; tutti fanno rotta verso un paesino, che credo fosse Novedrate. Si fermano nell’unico punto ragionevole: il sagrato della chiesa. Poco dopo esce il parroco, facendo presente che di lì a poco si terrà una processione e quindi sarebbe cosa gradita lasciare libero il sagrato stesso.
    Dopo quattro ore dall’inizio della tortura arriva il pullman degli organizzatori che riporta a casa gli sventurati.
    La cena di gala è virtualmente andata a buone donne.
    Il giorno dopo, alle 7.30 (gli americani amano iniziare presto, al mattino), il WWMM (WorldWide Marketing Manager) esordisce con un “Yesterday was a great day, indeed”.

    10 Responses to “Ricordi di un’estate”

    1. PlacidaSignora Says:

      Per difendere i bambini esiste il telefono azzurro. Per i partecipanti ai meeting?

    2. Attentialcane Says:

      Sono cose da non raccontare queste.

    3. lester Says:

      Ho visto denunce per maltrattamenti in azienda per molto meno.

    4. Gilgamesh Says:

      Meglio, molto meglio, la guerra simulata alla fin fine. Vuol mettere la soddisfazione di arrivare col proprio gruppetto silenziosamente alle spalle d’una mezza dozzina di manager e sparargli nelle natiche da poco più di 10 metri? Coi volti coperti dalle maschere anti-pallini, oltretutto.

      Il bello è stato soprattutto sentirli sacramentare in almeno tre lingue diverse.

      E comunque si fanno anche cose del genere, si chiamano gare di pattuglia. Però più seriamente. E si avvisano per tempo, le forze dell’ordine, tramite la Digos.

      Per evitare il reato di procurato allarme, visto il realismo di armi ed equipaggiamento.

    5. Chettimar Says:

      …ma finisce così?

    6. Squonk Says:

      PCI, che vuole di più, il sangue?

    7. dado Says:

      wow in diretta alla radio, d’ora in poi la devo chiamare signor Sergio??? 🙂

    8. Latifah Says:

      Acc, sono arrivata tardi, ho sentito solo i saluti in radio…

    9. Squonk Says:

      Dado, non si fidi, era tutta finzione.
      Latifah, tranquilla, non si è persa nulla. Comunque, se proprio si vuole fare del male, da domani può riascoltare il tutto sul sito di Condor. Contenta lei.

    10. sphera Says:

      Agli americani è sempre piaciuto trovarsi in posti sconosciuti senza sapere dove andare né bene cosa ci sono andati a fare.

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