Democrazia rappresentativa
Sarà che nel corso degli anni il calcio mi è venuto sempre più a noia, al punto di non seguire più trasmissioni dedicate e non essere più capace di guardare una partita dall’inizio alla fine senza tempestarla di zapping selvaggio a beneficio anche di canali improbabili come Ceramicanda e Spy Tv, sarà questo e forse altro, non so, ma son qui che mi chiedo come e perché la squadra nazionale di calcio possa e debba essere considerata come un simbolo calzante di ciò che siamo come Paese, come Gattuso e Iaquinta e Lippi e Abete ne possano e debbano rappresentare la struttura sociale e le caratteristiche antropologiche – come se quattro anni fa questo fosse un paese giovane, flessibile, ben governato, con il senso della comunità, sorridente, energico, capace di non usare il termine “vergogna” a sproposito.