Lungo il viso, giù verso la bocca
Aveva avuto mal di testa per tutto il giorno. Per un po’ aveva provato a ricordare cosa avesse fatto la sera prima, con chi fosse stato, in quale albergo di terz’ordine si fosse fermato. Poi aveva rinunciato. Si alzò dal divano, andò in bagno, si fissò nello specchio. Vide che aveva gli occhi iniettati di sangue, in un modo così evidente che pareva fosse stato preso a pugni, senza però averne né i dolori né i lividi. Decise di tornare a sdraiarsi – un po’ di riposo non mi può far male, pensò. Accese la televisione per avere quel rumore di sottofondo che lo aiutava a prendere sonno. Era ancora seduto quando, con un gesto istintivo, si sfregò gli occhi. Sentì dell’umido sulle dita. Umido e appiccicoso. Si guardò i polpastrelli e li vide rossi. Sangue. Molto sangue. Sentì il liquido scendere piano lungo il viso, giù verso la bocca. Sentì la testa che esplodeva e le pupille che si perdevano, come se ciò che aveva là sopra, dentro di sé, stesse uscendo tutto, come un fiume al quale viene tolto un ostacolo, come un bicchiere che si rovescia. Completamente accecato, mentre perdeva i sensi senza sapere se li avrebbe mai più recuperati, riuscì solo a pensare “lontano dagli occhi, lontano dal cuore”.