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    03/02/2012

    La stessa età, lo stesso giorno

    Filed under: — JE6 @ 17:08

    Ho sempre avuto passione per i cimiteri – niente di morboso, sono solo abbastanza convinto del fatto che si capisce molto della vita (almeno di quella di una città, di un paese) guardando come ne viene celebrata e conservata la morte. Poi ci sono i cimiteri di guerra, e quelli sono una storia a parte; perché non importa la dimensione, se enorme come quella del cimitero di Omaha Beach o minuscola come quella del cimitero del parco di Trenno a Milano, non importa se i soldati sepolti sono fanti o aviatori o carristi o parà, non importa se sono tedeschi o inglesi o americani o italiani – c’è che guardi le lapidi, e dopo averne viste dieci e venti e cento quei numeri e quelle lettere vengono fuori dal marmo come in una puntata di Numbers, e realizzi l’ovvio, che è pure il tragico, e cioè che avevano tutti più o meno la stessa età, morirono tutti più o meno negli stessi giorni, quelli delle battaglie, dei bombardamenti, dei trasferimenti in massa, degli sbarchi, e tutti, tutti, tutti a mille miglia da casa, da casa loro.

    (A Rimini, sulla strada per San Marino, c’è questo piccolo cimitero di guerra del Commonwealth, ha 614 tombe di fucilieri Gurkha, nati in Himalaya e venuti a morire in Romagna. E’ un sacco di strada, per un ragazzo di diciannove anni)

    One Response to “La stessa età, lo stesso giorno”

    1. lucanellarete Says:

      ecco, questa è una cosa che non riuscirò mai a capire, come si possa andare volontariamente a morire a mille miglia da casa, e in nome di chi
      non so se è una questione generazionale, non so nemmeno se sono stupido o solo molto, molto fortunato
      ciao

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