O forse sono solo i troppi cocktail
Per ore è tutto un sorriso, tutta una stretta di mano, un abbraccio un bacio, un ciaocomestaiquantotempotuttobene, per ore è tutto un ma adesso dove lavori anche se è tutto scritto sui badge che si portano al collo come cani lasciati in libertà al parco. Per ore è tutto un passaggio da un bicchiere di champagne a un mojito, da un piatto di pasta fredda a un dolcetto ma piccolo per carità che sono a dieta. Ci vuole poco, poi: basta fare due passi indietro e guardare la scena dall’esterno, o passare attraverso i capannelli che coprono il prato come macchie di leopardo e ascoltare qui e là. Ci vuole poco per capire gli amici e gli ex amici, quelli che tutto bene per davvero e quelli che sì sì, come se non sapessi che non state facendo il budget ne riparliamo alla fine dell’anno, quelli che hai visto con chi sta parlando, quelli che cercano un nuovo lavoro, quelli che ma perché cazzo sono qui, ci vuole poco a vedere i cento ruscelletti della concorrenza, i dieci dell’odio e del rancore, i due dell’amicizia in queste serate che mettono insieme quelli che lavorano in un certo settore, ci vuole poco a sentirsi come l’abitante di uno di quei paesini dove ci si sposa tra cugini per generazioni e generazioni, dev’essere per quello che abbiamo queste facce un po’ così, o forse sono solo i troppi cocktail, chissà.
June 12th, 2014 at 13:54
I colori in-versi.
Li senti.
Stella