But I like it (quattro amici al bar)
Sarà che poi uno vuole vedere le cose che alle quali gli piacerebbe credere, non so. Ma so che l’altra sera al Circo Massimo sul palco non c’erano soltanto quattro (e in alcuni casi cinque) che non hanno mai smesso di suonare rock ma sono il rock, e quindi tutti gli altri – tranne pochissimi eletti – non possono essere che imitazioni, non c’erano soltanto quattro che ormai sono oltre le generazioni, le mode, sono Beethoven e Sinatra, sono Pelè e Di Stefano, sono Michelangelo e Rembrandt, non c’erano soltanto quattro (e in alcuni casi cinque) più vecchi di tutti quelli che li ascoltavano e al tempo stesso più giovani, non c’erano solo quelli, c’erano quattro che ormai non devono dimostrare più nulla, non devono guadagnare un solo dollaro in più, non devono avere una breaking news in più e allora possono fare quello che gli piace fare – e farlo con quelli con cui stai da sessant’anni, e lo sappiamo tutti che non si sta insieme così tanto solo per interesse, ci riesci solo se, in qualche modo indefinibile eppure evidente, ti vuoi bene. Ecco, sarà che poi uno vuole vedere le cose che alle quali gli piacerebbe credere, io l’altra sera vedevo quattro vecchi amici, di quelli bisbetici, paranoici come tutti quelli che vivono insieme da una vita, pieni di ricordi e tradimenti e litigi, e pieni dell’affetto che solo i maschi sanno avere gli uni per gli altri.