De gustibus – Tre
Caro Sergio/Squonk,
1. anzitutto fra bloggers (quando non vi siano rapporti del tipo magister/discipulus) ci si dà del tu, anche quando linkano Wittgenstein (e quindi si autocollocano tra i Figli di un B(l)og Maggiore). Il mio titolo sarebbe in effetti Ch.mo Prof., ma di solito preferisco “Eminenza”. Confermo che la tua storia è bella: occupandomi di storia, e con la presunzione di saperne qualcosa, sono fermamente convinto che tutte le belle storie sono quelle scritte con il proprio sangue. Come sempre, Floria/Lorenza/Grondie sa pescarle bene le sue storie.
2. Con questo non intendo difendere solo ciò che è importante, e snobbare le frivolezze. Au contraire. E’ bello giocare e ridere, perché appunto vaccina dai complessi (excusatio non petita!) che si possono attaccare al “non
professionista della scrittura”. I blog (italiani) che più mi danno fastidio sono proprio quelli che se la tirano, o fanno poesia o fotografia o altre composizioni artistiche. Mi fanno pensare al Trimalchione del romanzo di Petronio, che con i suoi soldi aveva ricreato una propria aristocrazia virtuale (arrivando a farsi placcare in oro un anello, per mettersi sullo stesso piano degli “equites”), e in realtà restava tagliato fuori dalla buona società , che poteva imitare solo parallelamente. Trimalcione, come ha osservato Paul Veyne, non era un “parvenu”. La società romana non glielo avrebbe permesso. Era un estraneo. Un grande interprete dell’emulazione fallita, come direbbe il mio ex-amico Labranca, che poi è uno dei pilastri del trash.
3. Detto questo, un antidoto alla seriosità sul web esiste. Un sacco di blogger la fanno, e si chiama fuffa. Una sorta di scrittura automatica, dove puoi comunicare alla rete che hai appena cambiato il pannolino al bimbo, o che nonostante tre caffé non riesci ad alzarti per andare a lezione, ovvero che stai mandando questo post mentre il capufficio è impegnato al telefono. E tante altre combriccole di goliardi (nel senso originario o in quello vituperato dal ’68) che se le cantano e se le suonano SENZA PRETESE.
4. Ma “Forza Idillio” mi è sembrato altro. Né goliardia né fuffa. Al massimo una versione postmoderna di certe “cabales” dei salotti letterari francesi, tuttte sciarade ed “esprit”. Se ti fa ridere lo ripeto: de gustibus. A me non ha fatto ridere. Siamo uno pari, direi.
p.s. Se vuoi pubblicare questo carteggio (liaisons dangereuses?), prego.
Giusto
July 28th, 2003 at 11:04
Non osavo dirlo, per paura di esser giudicato out. Ma neppure a me Forza Idillio fa ridere.
Traina, invece, un bel po’.
July 30th, 2003 at 16:45
grazie, grazie (ehiehiehi, aspetta un momento, in che senso?)