Greetings from New Orleans: 4 – Rejoicing
Se c’e’ una cosa che non manca mai, in questa citta’, e’ la musica.
In ogni negozio, per strada, nei vicoli, davanti alle chiese, in riva al fiume. Blues, zydeco, jazz; e tutta roba allegra, poi. Per capirci, il jazz di New Orleans e’ quello degli anni Dieci e Venti, clarinetti a pioggia, ritmo, ti vedi davanti agli occhi le ballerine dei locali dell’epoca, altro che il jazz freddo che ti obbliga a “capire” (come Bjork, insomma). E’ una cosa fantastica, sul serio. Cammini in Bourbon Street – si’, quella del daiquiri e delle puttane che tirano collane dalle balconate dei locali – e ti vorresti fermare in ogni posto, a sentire per la millesima volta Mustang Sally, anche se ormai sei sveglio da venticinque ore ed hai accumulato piu’ ritardi in questo viaggio che un pendolare delle Nord in un mese.
E ti capita di uscire dal cimitero ed entrare al Louis Armstrong Park, dove c’e’ un festival di gospel, e di sederti a sentire un gruppo di ragazzini, i piu’ piccoli avranno quattro anni, e di farti quasi venire le lacrime agli occhi ascoltando questo ragazzo che avra’ quindici anni cantare come, come non lo so, ma in un modo splendido (e poi mi dicono Giorgia, o Elisa, ma lasciamo perdere), e il batterista che e’ tutto uno spettacolo di controtempi, di entrate a sorpresa, e fai fatica a vederlo perche’ avra’ dieci o undici anni ed i tamburi lo sovrastano, ma lui domina la musica. E ti capita di spostarti di duecento metri, viaggiando in un’area di sovrapposizione di note, di Jesus loves me, e trovare un altro concerto, ti puoi avvicinare fino a toccarli questi ragazzi, fino a toccare l’Hammond che riempie il parco, e guardi il pubblico e ci sono passanti, amici, ed un altro gruppo che ha appena finito il suo show e si e’ fermato ad ascoltare gli altri, che hanno cent’anni meno di loro ma alla fine cosa importa.
October 18th, 2004 at 09:36
La invidio assaissimo, Goppai.
October 18th, 2004 at 11:34
ci dica, per pietà, che si sta inventando ogni cosa
October 18th, 2004 at 13:51
La prossima volta ci porta, però.