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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
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    26/10/2004

    Il reazionario che è in me

    Filed under: — JE6 @ 13:47

    Non so, sarò uno di quelli che, come dice Luca, “si spacciano di sinistra come ci si spaccia per milanisti, senza che questo abbia molto a che vedere con qualche pensiero approfondito, anzi spesso in contrasto con i loro pensieri di destra“, ma io questi cinque idioti che hanno allagato il Parini li metterei sul serio a lavorare insieme ai muratori che dovranno rimettere a posto i danni del loro cervello bacato, li farei stare lì, sotto gli sguardi di scherno e di odio dei loro compagni, con il cappellino in testa fatto con la Gazzetta di due giorni prima, e mi impegnerei a trovare una banca presso la quale far accendere un mutuo a loro nome (mettendo come garanzia i beni della famiglia, va bene, come la macchina del babbo che dice “lavoro troppo e non posso seguire bene mio figlio” – coglione, lavora un po’ meno, allora, no? Hai qualcosa, nella vita, più importante di tuo figlio?), per mantenerli sotto la spada di Damocle fino a quando avranno quarant’anni, perchè hai voglia a dire che hanno sedici anni, ma di sedicenni che in testa hanno un cervello (e lo usano) invece di un pezzo di gruviera è pieno il mondo, anche in questi tempi grami. Idioti. Idioti, ecco.
    Repubblica.it

    10 Responses to “Il reazionario che è in me”

    1. Lotrovassi Says:

      Lei si sembra pronto per il passaggio alla carta stampata: come inviato di Feltri, penserei.

    2. Effe Says:

      non si balocchi con il trastullo d’esser terzista: lei è un nostalgico delle purghe staliniste, altro che.

    3. Squonk Says:

      Lotrovassi: la prendo come una battuta di spirito. Se dice sul serio, argomenti: e poi si faccia trovare dietro al convento delle Carmelitane, domani mattina alle cinque.
      Herr: il comunista è lei, ricorda?

    4. Lotrovassi Says:

      Pistola o spada ? Scelga lei, tanto perderei comunque, Rilevo che ha omesso dalle punizioni auspicate la procurata sterilità al fine di evitare il diffondersi di geni così immondi (ma sto scherzando, deh ! Lei no ?)

    5. Squonk Says:

      Beh, lei mi appioppa un “inviato di Feltri” così, bel bello. Ho una (scarsa) dignità da difendere, cosa vuole.

    6. Shangri-la Says:

      Francamente, me ne infischio
      Ciuffo alla Crepet e occhialetti alla Pietropolli Charmet, oggi circola con un’elegante ventiquattrore Bridge e s’infila in un portoncino, proprio di fianco al Castello, dove riluce una targa in ottone: “Dottor ***, Psicoterapeuta”. Se mai banda d…

    7. Shangri-La Says:

      Ho scritto da me, mentre Egli russa. 🙂

    8. lester Says:

      Non ci trovo nulla di reazionario: visto che i danni non li pagheranno loro, ma i genitori, farli lavorare per dargli almeno un’idea della fatica che ci vuole a rimediare le loro immani idiozie mi sembra il minimo.

    9. Chettimar Says:

      Nella fattispecie, reazionario anch’io. Anzi, io farei sistemare tutto a loro, altro che muratori.

    10. lorenza Says:

      Ma perche’ ci si e’ scaldati tanto per il Parini? Anche la mia scuola, nel corso degli anni, ha subito un paio di volte danni analoghi. L’ITC locale fu addirittura bruciato. E di fatti del genere le cronache locali abbondano. Ah gia’, ma qui si tratta del Parini, talmente aristocratico da non aver bisogno nemmeno di sistema d’ allarme (del quale anche ignote e non balsonate scuole di provincia come la mia sono ormai dotate). Insomma si e’ fatto un caso di un’idiozia, facendo finta di ignorare che i coglioni sono ovunque, a prescindere da appartenenza sociale e supponenza culturale. E poi si’: i cinque disgraziati a zappare. Ma non tiriamo in ballo la deriva di una generazione: ‘un se ne pòle piu’,come si dice dalle mie parti, e a far la parte della prefica. basta Lodoli

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