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    01/11/2004

    Promossi (pochi) e rimandati (di più)

    Filed under: — JE6 @ 23:23

    Premessa, tanto per far capire come la penso:
    Io tendo a preferire personaggi realistici, che danno l’impressione di “essere vivi” – ovvero di essere gente in carne e ossa – posti in situazioni dettagliate e realistiche. Sono attratto da modi di narrazione tradizionali – qualcuno li definirebbe “fuori moda”: uno strato di realtà che si dispiega e ne apre un altro, magari ancora più ricco; il graduale accumulo di dettagli significativi; dialoghi che non si limitano a rivelare qualcosa su un personaggio, ma portano anche avanti la storia”.
    Raymond Carver

    Ho letto “La notte dei blogger”. E devo dire che, di racconti scritti così come piacevano al vecchio Ray – e al sottoscritto – ne ho trovati pochi. Uno più tre. Oddio, con quello che c’è in giro, può anche essere considerato un buon risultato. Ma quattro su diciassette (più uno, a fumetti), beh: mi aspettavo di più. O di meglio.
    Per quali motivi mi sono piaciuti quei quattro racconti, si veda la premessa. Negli altri, invece, ho trovato poco, troppo poco. Post allungati fino a riempire lo spazio minimo necessario di dieci-dodici pagine; personaggi abbozzati e subito dimenticati (dal lettore, ma anche dall’autore, si direbbe); storie con la s minuscola. E trucchi.

    Una volta ho sentito Geoffrey Wolff dire a un gruppo di aspiranti scrittori: “Niente trucchi da quattro soldi”. [Questa frase] io la correggerei un po’: “Niente trucchi”. Punto e basta. Io i trucchi non li sopporto. Quando leggo narrativa, al primo segno di trucco o di trovata, non importa se da quattro soldi o elaborata, mi viene istintivo cercare riparo.
    Raymond Carver (e chi, se no?)

    Per farla breve, i quattro racconti rimastimi “dentro” sono:
    E il tram di mezzanotte se ne va – La Pizia (il migliore, in assoluto)
    Nessuno mi può giudicare – Gianluca Neri
    La pagina Quarantanove – The Petunias (però, Roberto, quei nomi, santiddio)
    Mostra e dimostra – Violetta Bellocchio

    Ci sarebbe molto altro da dire, sulla (dis)omogeneità della raccolta, sul fatto che l’età massima degli autori è di trentasei anni, su cosa ne penserà della blogpalla chi leggerà questo libro senza aver prima fatto il necessario periodo di perlustrazione, su quanto (troppo) il blog e la sua scrittura-tipo sia entrata nel libro in questione. Ma ci sarà tempo, temo.

    12 Responses to “Promossi (pochi) e rimandati (di più)”

    1. MassiTwoSteps.net » C.O.X.O.N.E.M.I. Says:

      […] a email 🙂 2/11/2004 C.O.X.O.N.E.M.I. Ho comprato il libro (se ne dice un gran bene in giro) e nello stesso luogo ho acquistato la mia copia c […]

    2. Loredana Lipperini Says:

      sir Squonk, piccola precisazione: l’età massima, qui, è casuale, non era certo un limite prefissato.

    3. vic Says:

      Mi unisco al coro rancoroso dei quarantenni discriminati. Siamo come le attrici: appena ci cede un po’ il pettorale non ci vogliono più.

    4. quarky Says:

      sir, i nomi sono la cosa più azzeccata del racconto del petunio, per me.

    5. spiritum Says:

      Accidenti che bella sincerità. E la chiosa col “temo”, poi…
      Seguendo le sue citazioni mi son appena messo alla lettura de “Una banda di idioti”, so mica se l’ascolto anche pre questo volume nuovo, qui.

    6. Gaspar Says:

      Spiritum: ho fatto anch’io questo errore. Per colpa di Squonk ho ripreso in mano “Una banda di idioti”, che non ero riuscito a proseguire oltre pagina 5 quando me l’avevano regalato. Continuo a dirmi che prima o poi migliora, che non può continuare così fino a pagina 376. Ma vado avanti a fatica.

    7. sere Says:

      d’accordo, e come non potrei.

    8. Squonk Says:

      Loredana, non ne avevo dubbi. Ma il tema ha un suo interesse, che prima o poi cercherò di spiegare.
      Vic: a noi, i pettorali cascano sulla pancia. Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.
      Quarky: sarà. A me piacciono i personaggi che si chiamano Mario Rossi, in generale.
      Spiritum & Gaspar: abbiate fede, Kennedy Toole vale davvero la pena. E, forse per altri motivi, anche “La notte dei blogger”.
      Sere: potrebbe, come no. Ne discuteremo nel suo ufficio di Oslo (e che nessuno chieda spiegazioni).

    9. Achille Says:

      Dott. Squonk, pensi che in una delle più autorevoli e citate recensioni-massacro del libro, Carver viene usato come termine negativo, evocando ben altri modelli irragiungibili. Io, per dire, mi accontenterei (ma io non sono scrittore, lo scrittore non si accontenta direbbe qualcuno).

    10. Gaia Says:

      I nomi del racconto di Petunias, aggiungono senz’altro alla qualità del testo, altrochè.

    11. vic Says:

      Torno su cascami, e scusate il fuori tema: io dico sempre che dalla gravità mi ha salvato la cintura dei pantaloni. Così ora spalle e pettorali si sono trasformati in maniglie dell’amore (o rotolo di trippa). Senza la cintura, mi ritroverei le caviglie della sora Lella.

    12. Raffy Says:

      Al corso di redazione della Marcos y Marcos Una banda… fu oggetto di analisi. I due editori erano rapiti, io lo trovavo insopportabile. Credevo di essere l’unica…

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