L’abito e il monaco
Ieri ascoltavo l’intervento del direttore marketing di una famosa azienda di abbigliamento maschile. Parlava dei clienti di questa azienda, una di quelle che tutti conoscono ma che non tutti si possono permettere, nè in Italia nè negli altri cinquantanove paesi del mondo dove ha almeno un punto vendita.
Parlava dell’ordine medio annuo di questi clienti (diecimila euro), parlava dei clienti “top” (fino a trecentomila euro di acquisti all’anno), parlava di come questi signori devono essere curati con la massima attenzione (e ti credo).
Tornando a casa, pensavo a chi può spendere ogni giorno che Dio manda in terra ottocentoventidue euro in vestiti, che vita fa, che gusti ha, che libri legge, che musica ascolta, se mangia soltanto caviale e beve soltanto champagne, se va in bagno e lì fa le stesse cose che faccio io. Le risposte a queste domande retoriche credo di conoscerle, ma ogni tanto è bello crogiolarsi nella propria autocommiserazione.