Home Dichiarazione d'intenti
La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla. (Gabriel Garcia Marquez)
Due sere fa, la persona corta che vive con me mi ha imposto di spiegarle le regole del sudoku. Ha voluto partire dal livello medio, nemmeno da quello facile.
La Barbie ormai è relegata al rango di compagna di culla e il sudoku non ha mai fatto male a nessuno.
Si preoccupi piuttosto dei punkabbestia che cominceranno a infestarle la casa tra un paio d’anni al massimo.
può pure capitarti che faccia kendo, e che per una facile battuta sui termini giapponesi che infarciranno i suoi discorsi ti becchi un bokken sul cranio, una shinai se hai fortuna. E te lo dico io, farai l’avversario (aite) su cui si provano i kata, in sostanza mettendoti lì fermo come un pirla a pregare che abbia studiato bene quel colpo che sembra puntare dritto sul tuo naso. Come niente passerai un’intera serata a impazzire sul modo corretto di piegare quel cazzo di divisa. Non so tu, io ho già seri problemi a piegare le magliette, e qui parliamo di qualcosa come nove pieghe di una roba oblunga e terribilmente mistica che devono risultare perfettamente allineate e simmetriche. Ti troverai a ringraziare per l’editto imperiale del 1876 che ha vietato l’uso della spada – quella vera – ai civili. Poi però vi vedrete insieme che so, Zatoichi, Kill Bill e i film di Kurosawa: looose a little, find a little
E lei perchè si è fatto beccare con in mano quello strizzacervelli? Non si lamenti..le è andata anche bene che non le è stato chiesto di partire dal livello di difficoltà più alto.
Seve: applicando un criterio di giudizio lombrosiano a certi suoi compagni di asilo (chiedo scusa: scuola per l’infanzia), temo che lei abbia ragione.
Dust: vuole darmi l’indirizzo del suo pusher?
Calien: non mi posso mica nascondere in bagno, santiddio, è pur sempre casa (anche) mia.
il sudoku (che poi fa rima con seppuku) è stato inventato per disintossicare i blogger. evidentemente non funziona. noi, comunque, continuiamo a preferire il quesito con la Susi. sperando che non diventi di tendenza pure quello.
I bambini che conosco è tutte le elementari che giocano ad un gioco di numeri che si fa su una griglia di dieci per dieci. Molto più difficile del sudoku, devo dire, e più divertente. Però naturalmente se lo tengono per loro, mica lo divulgano sui quotidiani.
Madame, quello è tuttora uno dei miei giochi preferiti. L’ho completato due volte sole, in vita mia – e non sono ancora sicuro che la soluzione fosse corretta. Ne ho provato anche una versione 15×15, ma ne sono uscito con le ossa rotte.
Lester: ben gentile, sono commosso che lei abbia buoni ricordi della “signorina piccola” nonostante il suo scarso tatto (della signorina, intendo).
Acido: non funziona proprio, questo è sicuro. Certo, quanto a “cult”, il quesito con la (o della?) Susi, beh, quello non lo batte nessuno.
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July 20th, 2005 at 18:02
La Barbie ormai è relegata al rango di compagna di culla e il sudoku non ha mai fatto male a nessuno.
Si preoccupi piuttosto dei punkabbestia che cominceranno a infestarle la casa tra un paio d’anni al massimo.
July 20th, 2005 at 21:30
può pure capitarti che faccia kendo, e che per una facile battuta sui termini giapponesi che infarciranno i suoi discorsi ti becchi un bokken sul cranio, una shinai se hai fortuna. E te lo dico io, farai l’avversario (aite) su cui si provano i kata, in sostanza mettendoti lì fermo come un pirla a pregare che abbia studiato bene quel colpo che sembra puntare dritto sul tuo naso. Come niente passerai un’intera serata a impazzire sul modo corretto di piegare quel cazzo di divisa. Non so tu, io ho già seri problemi a piegare le magliette, e qui parliamo di qualcosa come nove pieghe di una roba oblunga e terribilmente mistica che devono risultare perfettamente allineate e simmetriche. Ti troverai a ringraziare per l’editto imperiale del 1876 che ha vietato l’uso della spada – quella vera – ai civili. Poi però vi vedrete insieme che so, Zatoichi, Kill Bill e i film di Kurosawa: looose a little, find a little
July 21st, 2005 at 00:34
E lei perchè si è fatto beccare con in mano quello strizzacervelli? Non si lamenti..le è andata anche bene che non le è stato chiesto di partire dal livello di difficoltà più alto.
July 21st, 2005 at 07:45
Seve: applicando un criterio di giudizio lombrosiano a certi suoi compagni di asilo (chiedo scusa: scuola per l’infanzia), temo che lei abbia ragione.
Dust: vuole darmi l’indirizzo del suo pusher?
Calien: non mi posso mica nascondere in bagno, santiddio, è pur sempre casa (anche) mia.
July 21st, 2005 at 08:53
Sembpre detto che è una bambina sveglia.
July 21st, 2005 at 09:12
il sudoku (che poi fa rima con seppuku) è stato inventato per disintossicare i blogger. evidentemente non funziona. noi, comunque, continuiamo a preferire il quesito con la Susi. sperando che non diventi di tendenza pure quello.
July 21st, 2005 at 10:13
I bambini che conosco è tutte le elementari che giocano ad un gioco di numeri che si fa su una griglia di dieci per dieci. Molto più difficile del sudoku, devo dire, e più divertente. Però naturalmente se lo tengono per loro, mica lo divulgano sui quotidiani.
July 21st, 2005 at 10:40
Madame, quello è tuttora uno dei miei giochi preferiti. L’ho completato due volte sole, in vita mia – e non sono ancora sicuro che la soluzione fosse corretta. Ne ho provato anche una versione 15×15, ma ne sono uscito con le ossa rotte.
Lester: ben gentile, sono commosso che lei abbia buoni ricordi della “signorina piccola” nonostante il suo scarso tatto (della signorina, intendo).
Acido: non funziona proprio, questo è sicuro. Certo, quanto a “cult”, il quesito con la (o della?) Susi, beh, quello non lo batte nessuno.
July 21st, 2005 at 12:36
niente da fare: l’indirizzo del pusher coincide col mio. Admittedly, una soluzione molto comoda, quasi una situazione di privilegio
July 21st, 2005 at 14:24
Lei ha rovinato per sempre quella creatura.
July 21st, 2005 at 14:50
Beh, adesso non esageriamo.
July 21st, 2005 at 14:57
e so che non si fermerà qui, conosciamo le sue perversioni
July 21st, 2005 at 15:01
Sia più chiaro. Se si riferisce a malto e luppolo, purtroppo la minorenne non mi segue.
July 21st, 2005 at 15:17
Le ha già comprato un paio di scarpe gialle, però, ci giurerei.
July 21st, 2005 at 17:33
lo sa già: presto la inizierà alla lettura quotidiana di Sofri
July 22nd, 2005 at 01:37
E sarà la fine..