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    11/03/2008

    Sospensione della credulità

    Filed under: — JE6 @ 12:50

    Siccome ogni tanto mi stanco del mio stesso disincanto, oggi ho deciso di credere che un paio di dozzine di diciottenni abbiano scelto di non andare in gita scolastica a Berlino per potersi presentare per la prima volta davanti a una cabina elettorale, con scheda e matita di ordinanza.
    Trovo la notizia da EmmeBi, e vedo che non uno dei commentatori si schiera dalla parte di questi ragazzi: con ragione, immagino, chè la cosa suona davvero incredibile. Però ogni tanto si ha bisogno di sfogliare un paio di pagine di Cuore (il libro! il libro!), no?
    Milano Lorenteggio, EmmeBi

    10 Responses to “Sospensione della credulità”

    1. alex Says:

      vorrei che non passasse sotto silenzio la parte scandalosa della faccenda: questi ragazzetti hanno chiesto a Comune e Provincia di pagare per loro le penali conseguenti all’annullamento del viaggio (alberghi aereo etc), e Filippo Penati, Pres della Prov, ha prontamente acconsentito.
      !!!!
      Ora: a me pare che ‘sti ragazzetti, biasimevolmente poco curiosi del mondo, abbiano però già imparato bene una cosa: far pagare le loro scelte di vita a qualcun altro, preferibilmente lo Stato.
      Come direbbe qualcuno: non ci sto! se vogliono votare, stiano a casa e paghino di tasca loro.

      Altrimenti, con questo precedente si dovrebbe contribuire alle spese di viaggio per far votare chiunque si trovi in trasferta, fuori sede, emigrato, expat, o semplicemente chiunque abbia già prenotato un viaggio in quelle date.

    2. Camillo Says:

      Questa delle penali è davvero bella! E pensare che dalle mie parti si sta meditando se – per una volta tanto – rinunciare al voto ed andare in gita scolastica (da ripetenti).

    3. miic Says:

      Chi lo sa, com’è andata veramente. Però che noia quelli che a pensar male ci si azzecca sempre. Vorrei ricordare che solo l’altro ieri una ragazza a cui avevano appena ammazzato il padre invitava, senza piangere e senz’altra retorica, ad andare a votare. Certo, era in Spagna. Certo, le due vicende non sono minimamente comparabili. E però, però, che noia.

    4. chamberlain Says:

      C’è gente che si merita i viaggi e gente che si merita solo di pagare le penali altrui. Ad esempio chi trova qualcosa di sbagliato in un gesto di grande maturità e consapevolezza.
      E non trovo niente di scandaloso nel fatto che le penali se le sia addossate la Provincia, vogliamo far passare voce per voce soldi spesi peggio nel bilancio di enti/istituzioni?

    5. alex Says:

      @Chamberlain: maturità IMHO significa assumersi le responsabilità delle proprie scelte E delle conseguenze che ne derivano.
      Altrimenti non si è maturi, si è assistenzialisti.

      Secondo. Il fatto che altri soldi vengano sprecati dalla Pubblica Amministrazione non giustifica nulla, anzi: questo è solo un ulteriore esempio di cattivo utilizzo – e da parte del già noto Penati.

      Terzo. Spiegami perchè ai ragazzetti dovremmo pagare le penali e a tutti gli altri coscienziosi votanti no. Nemmeno il tram/treno/aereo/benzina etc gratis: perchè?

      @miic: non vedo nessuna attinenza con la vicenda spagnola, nessuna.

    6. miic Says:

      @alex: ma certo che non c’è attinenza, ci mancherebbe

    7. EmmeBi Says:

      Non per niente ho parlato di rivoluzione, nel senso puro del termine.
      Francamente non me la sento di giudicare. Dico solo che ai miei diciottanni, col cazzo che rifiutavo la gita a Berlino (anche se poi i miei non mi mandavano..)

    8. UglyPostcards Says:

      il fatto che si facciano rimborsare dalla provincia effettivamente è vergognoso (o molto italiano, a scelta); però tendo a credere alla buonafede di questi ragazzi… tutto sommato anche io a 18 anni vedevo nel mio voto -il mio primo voto- qualcosa di davvero importante…
      …che poi in meno di dieci anni le cose siano cambiate è tutto un altro paio di maniche (anche perchè nel frattempo sono stato a berlino… ragazzi, pensateci, è una delle città più belle al mondo!)

    9. Arnaldo Says:

      * Alex: sono anni che lo Stato paga una parte del viaggio a chi torna a casa per votare. Basta mostrare la scheda. E, personalmente, mi sembra anche giusto visto che non è in grado di gestire il voto di chi vive lontano dalla *residenza*. O sei molto ricco, o hai trovato scuola e lavoro sotto casa…

      Anzi, proprio perchè esiste questa legge mi sembra giusto che Penati “premi” questi ragazzi. Già li prenderanno per il culo che non vanno in gita, devono farlo anche perchè hanno buttato i soldi nel cesso?

    10. alex Says:

      @Arnaldo: ho la residenza a duecento km da dove lavoro, altre volte era a 1500 km, altre a 800: mai avuto rimborsi di nessun genere (forse si hanno solo con il biglietto treno?).

      In ogni caso, i ragazzetti NON sono lontani dal seggio, risiedono a Milano dove votano, mica a Berlino!

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