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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
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    14/03/2008

    Tu che sei diverso

    Filed under: — JE6 @ 16:04

    Qualche giorno fa un antico lettore di questo blog, uno il cui parere mi interessa sempre, mi ha scritto facendomi notare – credo non senza qualche ragione, che sto prendendo una deriva alla (testuale) “come-siete-pirla-e-gregge-io-non-mi-faccio-fregare”.
    Penso che il mio lettore abbia un po’ ragione, il che mi dispiace per almeno due motivi; il primo, piuttosto banale, è che le critiche possono essere utili, ma non le si accoglie con il sorriso sulle labbra. E fin qui, niente di che. Il secondo, invece, per me conta un po’ di più. Il fatto è che io mi sento parte del gregge, se non altro perchè so che è inevitabile esserlo – ed esserlo non è nemmeno così male. Credo di aver già scritto da queste parti che il culto dell’individuo e la celebrazione della sua unicità sulla quale si fondano gran parte del nostro mondo mi paiono una sciocchezza ed un inganno. Per quel che credo di conoscere il mondo, sono davvero pochissime le persone che si distinguono: tutti gli altri ci provano – poveri illusi – senza riuscirci. Ecco, a me dà proprio fastidio l’idea di essere (mostrandolo) uno di questi che si credono speciali e superiori (per intelligenza, cultura, etica): non lo sono, anche se lo vorrei essere. Sarà bene che me ne ricordi.

    4 Responses to “Tu che sei diverso”

    1. pank Says:

      a leggerla, insomma, tanto da gregge non mi sembra, caro squonk. Sia detto senza allisciamenti da uno che la segue da anni, pur manifestando la propria presenza molto di rado. Poi, si ricordi di se stesso, questo sempre.

    2. Skeight Says:

      Non so quanto sia possibile valutare se si è differenti o se si è uniformati. Forse l’unica è comportarsi come si sente che è più giusto senza porsi il problema

    3. Lorytina Says:

      Ognuno fa parte di un gregge, ma non esiste un gregge solo. E per fortuna, dico io.

    4. Lorytina Says:

      Tutti fanno parte di un gregge, ma esistono molti greggi. Non c’è niente di male nel pensare che il proprio gregge è migliore degli altri. Lo pensano anche le pecore degli altri greggi, in fondo, sennò cambierebbero gregge continuamente.

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