L’hanno già detto in tanti, che durante questi Europei di calcio i telecronisti della RAI e le loro spalle tecniche hanno dato il peggio di sè. Non lo ripeterò, data l’evidenza della cosa. Ma onestamente, a me pare che anche sulle altre reti non se la passino tanto meglio quando c’è da raccontare una partita di calcio. Con pochissime eccezioni (mi vengono in mente giusto Caressa e Marianella, e nemmeno sempre), il profluvio di luoghi comuni, di mere descrizioni di ciò che le immagini già raccontano con la massima precisione possibile, di mezzi urli Brazil-style, di svarioni grammaticali è impressionante, nonchè molto equamente suddiviso tra emittente pubblica e concorrenti privati di ogni ordine e grado (Mediaset, Sky, Sportitalia, etc.).
La cosa interessante, almeno agli occhi del sottoscritto, è che la qualità delle telecronache sportive sembra essere decisamente più alta quando ci si sposta dal calcio agli altri sport: con l’eccezione delle Olimpiadi, chè in quel caso ci sono tali e tanti eventi – moltissimi dei quali effettivamente di nicchia – che è naturalmente impossibile trovare telecronisti esperti e capaci per ogni disciplina); per dire, Franco Bragagna per l’atletica leggera, Maurizio Cavalli per lo snooker, il sestetto delle meraviglie per il tennis di Sky (Clerici-Tommasi -che Dio li mantenga fino ai 120 anni -, Pero-Lombardi, Marianella-Bertolucci) giusto per fare qualche esempio. Naturalmente, ci sono eccezioni che confermano le regole: vedi l’esagitato Guido Meda per il motomondiale (salvato da Loris Reggiani: il giorno che daranno la telecronaca a lui e Marco Lucchinelli Italia 1 farà l’86% di share) o il soporifero Mazzoni per la Formula 1 sulla RAI. Ma a me sembrano eccezioni, e mi chiedo se, semplicemente, non sia il calcio ad essere incommentabile se non nel modo in cui chiunque, nel famoso Bar Sport, sarebbe capace di fare [1].
[1] Per pietà, non tirate fuori la solita solfa della Gialappa’s, che quella non è una tele- o radiocronaca, e che ormai sta raschiando il fondo del barile.