Missione compiuta
Mi sbaglierò, ma sono convinto che quelli dell’Uaar non hanno mai pensato di farla davvero, la loro campagna sugli autobus genovesi. Sembra fatta per far abboccare i censori da quattro soldi, per far girare il nome e la campagna spendendone ancora meno. Hanno fatto tutto gli altri, involontariamente, ed è ciò su cui loro, secondo me, contavano. A questo punto, chissenefrega se quegli autobus andranno veramente in giro bardati a festa, non saranno due o trecentomila genovesi a fare la differenza.
January 16th, 2009 at 22:53
l’ho pensato anch’io.
se è così, però, non è andata benissimo come penetrazione del mercato (oh, si dice così?): ne ho visto e sentito discutere solo sulla blogosfera. voglio dire, sarò distratto, ma niente di realmente “visibile” sui quotidiani , che comunque in Italia non incidono moltissimo, e niente sulla televisiùn che continua a non aver paüra de nissun*. insomma, se contano poco due/trecentomila genovesi , figurati i diecimila bloggers censiti da blogbabel (gli altri scrivono dei cavolacci loro, con le k perdipiù).
* courtesy of giorgio gaber
January 17th, 2009 at 11:32
Caterpillar, Radio Due, qualche sera fa, con il rappresentante degli autisti di auto obiettori di coscienza (da non crederci ma esistono anche quelli) e un rappresentante dell’UAAR. Hanno già ricevuto così tante offerte che si son belli che ripagati gli euro dell’iniziativa.
January 17th, 2009 at 14:33
Socio, quel pezzo di Caterpillar mi ha fatto venir voglia di iscrivermi all’Uaar, tanto deboli erano le motivazioni del’autista. E sì, lei ricorda bene, ci hanno già guadagnato a sufficienza.
January 21st, 2009 at 08:21
fatto sta che l’italia , per il momento, è un paese dove scrivere pubblicamente che dio non esiste non si può. non so voi, ma io rimpiango la legge delle guarentigie.