Ieri sera ascoltavo Beppino Englaro a Che tempo che fa, e pensavo che la sua battaglia ostinata e dignitosa va avanti da così tanto tempo perché è tanto poco italiana, perché si basa sul diritto e sulla logica piuttosto che sui sentimenti. Englaro prova a discutere con i cervelli, mentre in questo paese si prova sempre a strizzare le budella: non piange, non si strappa le vesti, non gioca con l’emotività. Se anche avesse torto nel merito (e no, non credo che abbia torto), gli darei ragione solo per questo.