Greetings from New York ’10 – La chiesa
Siamo in coda sulla Van Wyck Expressway, in questo pomeriggio caldo che ci porta a Manhattan – ognuno al suo albergo, ognuno pronto a stupirsi, per la prima o per l’ennesima volta, di fronte allo spettacolo straordinario dello skyline dell’isola, un milione di macchine in un senso e un milione nell’altro, e i cartelli pubblicitari di una qualche organizzazione filantropica che mostrano le facce di Denzel Washington e Shaquille O’Neal da bambini. All’altezza dell’uscita per Van Dam Avenue c’è una chiesa di mattoni rossi, che resta a dividere l’autostrada da un quartiere di abitazioni basse. Mi chiedo chi la frequenta, e se il prete deve alzare la voce per farsi sentire dai fedeli mentre predica, vincendo il sottofondo del traffico costante. Non so perché, mi sembra un McDrive, Spirito Santo senza scendere dalla macchina, senza staccare le mani dal volante. Non qui, ma sono sicuro che da qualche parte c’è.