La grazia
Il sacerdote guarda i presenti alla cerimonia e dice adesso ognuno chieda una grazia per il bambino. Tace e si fa silenzio, per qualche secondo anche il normale rumore di fondo di questi momenti – battesimi, comunioni, funerali – si ferma, perchè forse davvero tutti si sentono in dovere di augurare qualcosa a quell’esserino di pochi mesi, e c’è chi gli augura salute, e chi felicità, e chi ricchezza, e chi una donna da sogno, e chi di trovare la sua strada, e chi che i suoi genitori gli vogliano bene, e chi serenità, e chi basta che non sia infelice poi si vedrà, e chi cambia idea perché capisce che sta augurando ciò che vorrebbe per sè, e insomma se quel bambino ricevesse dalla vita solo la metà, solo un decimo di quanto gli stanno augurando quelle persone che lui non conosce e che forse non conoscerà mai sarebbe non diciamo felice ma certo fortunato, e in fondo anche se nessuno crede che questo possa succedere la speranza è l’ultima a morire e oggi non è il caso di pensare o parlare di morte.