Distillato
Dura un istante, un nulla; ci sono cento, mille persone, bicchieri di birra, programmi per la sera, qualcuno per la notte, appuntamenti di lavoro, pettegolezzi, sudore, caviglie gonfie. Pare impossibile, ma per pochi secondi si crea un piccolissimo vuoto, due metri quadri liberi senza spiegazione. Si avvicinano, un sorriso, ciao come stai. Quell’avvicinamento dura un istante più di quanto ci si aspetterebbe anche se nessuno potrebbe notarlo nemmeno guardando con attenzione, chissà se si dicono qualcosa in quell’istante, forse sì, forse almeno uno dei due prova a distillare tutto il possibile in tre velocissime parole, in un pensiero, forse lo fa ma di sicuro non ci riesce perché in un secondo non puoi concentrare tutto, le mille piccole cose necessarie, quelle che stanno tra il suono della sveglia e il crollo sul cuscino, quelle che arrivano un mercoledì pomeriggio, quelle che sembrano senza importanza, quelle che fanno l’impalcatura di cui tutti hanno bisogno se non vogliono essere Emma Bovary. Dura un istante, un nulla: poi si salutano, ciao, ciao – madonna, quanta gente.