Sweet Home Teheran
Il tentativo degli studenti iraniani di ribellarsi alla (e liberarsi della) teocrazia che governa il loro paese andrebbe sostenuto “a prescindere”. Perchè – così a me sembra – non ha a che fare con i massimi sistemi: è l’espressione del desiderio di una vita normale, nella quale sia possibile scegliere se andare per strada tenendosi per mano oppure no, nella quale sia possibile scegliere se guardare un certo canale televisivo oppure no, nella quale sia possibile scegliere se coprire il volto con un velo oppure no. Cose così, semplici, piccole e fondamentali, e quindi – al tempo stesso – grandi. Che il vento sia alle vostre spalle, ragazzi di Persia.