Mai più senza
Allora, pare che il problema di molte famiglie italiane non sia solo quello di far bastare i soldi dello stipendio per arrivare alla fine del mese, ma anche quello di dotarsi di un nuovo genere di beni primari, come computer e fax.
Questo spiega perchè la “spesa proletaria” (ah, gli aggettivi: piccole e potenti parole capaci di spiegare sia il sostantivo al quale si accompagnano, sia – soprattutto – le persone che li usano) non abbia avuto luogo solo presso panettieri, salumieri e ortolani, ma anche laddove si smerciano monitor TFT e stampanti multifunzione: sign ‘o the times, cantava quello.
Repubblica.it
November 8th, 2004 at 13:55
Non è una riga troppo netta?
Di là quelli che hanno bisogno di fax e computer, di qua invece soltanto quelli che se ne hanno bisogno, vuol dire anche che possono comprarlo?
E’ un po’ come dire che il pane serve a tutti e la tecnologia solo a chi non ha bisogno di rubare?
Infine: è ancora possibile fare queste domande, senza essere automaticamente associato a chi difende i furti dell’altro giorno?
November 8th, 2004 at 14:23
Io provo a distinguere tra “utile” e “indispensabile”. Computer e fax sono utili, certo, e molto. Ma se il problema è quello di cui si è discusso negli ultimi tempi, io faccio fatica a metterli alla pari con cibo, vestiti e rate del mutuo. Questione di priorità, insomma.
Quanto alla tua ultima domanda, non so: dipende da come argomenti e da chi ti ascolta.
November 8th, 2004 at 14:45
giuro. appena ho sentito questa roba ho detto: “squonk ci fa un post”. mi aspettavo però un’invettiva 🙂 e comunque, le scarpe nike da 300 euro, pure quelle sono beni primari e pure quelle hanno fatto sgorgare lacrime di commozione.
November 8th, 2004 at 15:48
Esistono scarpe da 300 euro?
November 8th, 2004 at 15:52
Eh, ma Sir Squionk, se adesso mi diviene prevedibile, come leggo qui sopra…
E poi, ognuno di noi ruba qualcosa a qualcuno (unistinto, una carezza, un posto auto) ogni giorno.
E poi 2, il bogger lo sa che la banda larga nutre l’animo più di quel che non possa far la mortadella.
E poi 3: il pane sì. E il companatico? E un po’ di vino? Caffé? Ammazzacaffé? Sigasrettina e giornale?
Chi lo decide, il confine?)
November 8th, 2004 at 16:19
Madame: non affetti ignoranza.
Herr: prima di tutto, lei ha bisogno di un correttore di bozze. Poi, seriamente: la decisione sulla linea di confine è una cosa ardua, ma se i termini del dilemma sono quelli descritti nel post, beh, basta solo un po’ di buon senso.
November 8th, 2004 at 17:08
Sir, il correttore di bozze non me lo posso permettere.
Giacché pare che invece m’abbisogni, se lo rubo sarò giustificato dallo stato di necessità?