Il te stesso che non vuoi
“Sii te stesso,” dici “e tutto andrà bene”.
E io faccio sì con la testa, hai ragione, devo essere me stesso, certo. Tutti dovrebbero essere se stessi, veri, trasparenti.
Ma non te lo dico, anche se forse tu lo sai o almeno lo immagini, che quel me stesso è brutto, debole, impresentabile.
E allora, cosa faccio, cosa facciamo? Mi impegno a costruire un altro me stesso? Non è forse un trucco? E poi, se io sono così “dentro”, non credo di avere molte possibilità di migliorare. O magari no, e sono solo convinto di non averne la capacità e le forze.
Così, a pensarci bene, sono davvero me stesso anche quando provo ad essere altro. Come tutti. A qualcuno riesce meglio, sembra. Io mi devo applicare di più.
– André voleva dire – disse Mary – che con lei puoi essre te stesso.
– Te stesso? E chi è?
– Qualcosa inventerai, – lo rassicurò André.
November 12th, 2004 at 16:23
[…] spiritum – Messo in fila sotto: Dimmene tante
Il mio socio preferito c’ha dubbi sul suo essere, in poche parole. Anch’io, almeno come blogger. Mafe si domanda se inte […]
November 12th, 2004 at 11:13
Sii te stesso e tutto andrà a catafascio. Ma si risparmia fatica.
November 12th, 2004 at 11:27
“Mi dicono: ‘Sii te stesso, sii te stesso’. Va bene, ma se uno è un pirla?”
(Antonio Cornacchione)
November 12th, 2004 at 11:43
Cornacchione è uno dei grandi saggi del nostro gramo tempo.
November 12th, 2004 at 16:27
Oh là: finalmente si fa alta cultura!
November 12th, 2004 at 19:40
Se vuole, ho un me stesso usato che permuterei volentieri con una caffettiera.