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    19/02/2005

    Faccia tosta

    Filed under: — JE6 @ 22:19

    Sarò un manicheo, ma non riesco a non inferocirmi nel leggere le filippiche di un Lanfranco Pace contro la classe dirigente “paurosa, o peggio cinica e irresponsabile“, colpevole di aver fatto in modo che solo in Italia non sia “dato sapere con ragionevole certezza chi quando e perché versò il primo sangue, solo qui si può ancora ascoltare senza indignazione alcuna che non ci possono essere colpi di spugna – orrenda espressione – se prima non si conosce la verità“.
    No, non riesco a non inferocirmi, perchè è lo stesso Lanfranco Pace che, qualche decina di righe più sopra, racconta di se stesso, Piperno e Morucci – la classe dirigente di Potere Operaio – e della pochezza morale, della pavidità, della stupidità con la quale coprirono gli assassini di due bambini, i fratelli Mattei, quelli del rogo di Primavalle: “Potevamo fare altro? Forse sì. Avremmo potuto consegnarli alla magistratura, chiedere perdono alla famiglia Mattei, a Giorgio Almirante e al Msi. E tacere per sempre. Avremmo potuto farlo ma non lo facemmo. Ci sarebbe voluta tanta grandezza. Avremmo potuto punirli noi stessi per aver portato con la loro scempiaggine disonore al partito, come voleva la tradizione leninista e bolscevica a cui pure un po’ ci ispiravamo? Certo, avremmo potuto. Ma non avevamo la feroce determinazione né la mancanza di scrupoli di Lenin. E poi se lottavamo contro la democrazia era perché volevamo andare avanti non indietro, non tornare all’epoca buia in cui chiunque potesse trasformarsi in boia del compagno che gli stava accanto.”
    Chiaro? Noi, che eravamo dei capi, dei leader, dei trascinatori di folle, non abbiamo avuto coraggio di fare un gesto di umanità, di onestà e di intelligenza politica. Perchè, diciamolo, a ben guardare eravamo degli ometti. Però ci permettiamo di fare la morale agli altri: nè nomi nè cognomi, percaritadiddio: la classe dirigente. Ma vaffanculo.
    Il Foglio, via Wittgenstein

    12 Responses to “Faccia tosta”

    1. Luca Says:

      bah: non credo che Pace avrebbe difficoltà a fare nomi e cognomi, non lo vedo un problema per nessuno. E non mi sembra rilevante. Quello che mi sembra rilevante è il tentativo di arrestare un luogo comune storico per cui un’Italia per bene e legalitaria venne scossa da qualche banda di violenti e seppe difendersene e rimettere le cose a posto. L’Italia pre 68 era un posto in cui un pavido e prepotente moderatismo gestiva un sistema discriminatorio, reazionario e repressivo nei confronti dei poveri, delle classi inferiori, delle donne, dei giovani, e ancora. A dare uno scossone storicamente meritevole e tuttora essenziale per la modernizzazione sociale dell’Italia furono i movimenti dell’estrema sinistra (composti da gente di ogni genere e che poi ha fatto lavori di ogni genere: basta con il cliché superficiale ignorante dei figli di papà borghesi). Quando alcuni di questi (saper distinguere le mille cose diverse che successero in Italia nel giro di dieci anni, mi pare presupposto essenziale per la discussione: altrimenti chiamiamoli gli “anni di piombo”, e chiudiamola lì) presero la piega ingiustificabile, cretina e violenta di mettersi ad ammazzare delle persone, di certo non furono trattenuti dalle istituzioni e dalle classi dirigenti di allora, che se ne sbatterono bellamente o stupidamente di individuare e arrestare questa possibilità. E quando vennero finalmente “sconfitti”, questo non fu di certo merito di una pretesa maturità politica delle istituzioni di allora: al massimo della sua efficienza poliziesca, ma soprattutto del disfacimento della follia ideologica che li aveva creati e dal disastro delle sue conseguenze. Quanto a “fare la morale”: le cose sono vere indipendentemente da chi le dice. Se io fossi un ladro, non lo sarei di meno se a diemelo è un altro ladro. Pretendere di togliere a qualcuno il diritto di giudicare in forza dei suoi, di peccati, è un sistema per sfuggire al giudizio. Ciao, L.

    2. isntitapity Says:

      Usare la strofa “fare la morale” per descrivere la coatta,
      riluttante e scivolosa posizione di Lanfranco Pace mi infastidisce. Io la chiamerei molle compendio di proto-amnistia. Ciò premesso, per inferocirsi davvero servono attori all’altezza e soprattutto esterni alle luci della ribalta.
      Esistono anche le cose “vere”, sì; sono tutte quelle che sfuggono alla nostra piccola o grande organizzazione del “passato”, che è composto di tanti e tali aspetti che nessuno storiografo/storico o giudice può rilevare totalmente.
      Il mondo del passato, troppo delicato e complesso, non permette il lusso d’essere trasformato in curva da stadio.

    3. Shangri-La Says:

      L’analisi che Sofri fa di quegli anni è giusta. Ma sono le conclusioni che ne trae Pace, quando dagli studi di Ottoemmezzo si rivolge alla famiglia Mattei e dice che è arrivato il momento del perdono e della pacificazione, sono queste conclusioni, dicevo, che io trovo un po’ indigeribili. Capisco che sulla strada dell’eterno risentimento non si facciano grandi passi avanti (eppure anche il risentimento è un male necessario). Ma non si può, perdio, non si può chiedere nulla a una madre che ha perso due figli in quella maniera, morti carbonizzati come topi in trappola. E’ inutile stare con l’occhio incollato al calendario, finanche alla lancetta dell’orologio, a distillare, contandoli, i minuti e gli anni che passano, pretendendo con ciò di passare a riscuotere. Questo Paese ha avuto un gran brutto febbrone, è vero, e quel che è successo non è spuntato come un fungo senza che vi fosse un terreno fertile, in cui le responsabilità erano ben distribuite. Tuttavia bisogna prendere atto che vi sono altrettanti (e seri e ragionevoli) motivi per ritenere che il paziente non sia ancora guarito. Non sappiamo nemmeno se possiamo definirlo convalescente. L’impressione epidermica di molti è che si vogliano saltare alcuni stadi in questo processo di riabilitazione. E più si ha fretta, più si incalza, più si ritarda la guarigione.

    4. Squonk Says:

      Luca, qui non è in questione cosa e come era l’Italia pre-sessantotto. Io non c’ero (e tu neanche), ma credo di potermi fidare di molte ricostruzioni che mi portano a dire che la tua descrizione è corretta.
      Bene.
      I movimenti di protesta ebbero quindi molti meriti, a fianco di molti demeriti, nel cambiare l’Italia.
      Bene.
      Ma io non ho messo in discussione questo punto. Constato però che la classe dirigente “alternativa” di quegli anni diede molte prove di non essere migliore di quella che si proponeva di sostituire. Pace-Piperno-Morucci, per venire al caso specifico, furono dei codardi che coprirono un omicidio solo e semplicemente per proteggere il movimento, il partito o quello che era Potere Operaio. Ora, io dovrei pensare che, se avessimo avuto Pace, Piperno e Morucci al posto, chessò, di Andreotti, Cossiga e Rumor (o magari del comandante generale dei Carabinieri) le cose sarebbero andate meglio? Che non avremmo avuto stragi di stato, omissis processuali, servizi deviati e tutto quanto Pace oggi imputa alla classe dirigente “paurosa, cinica e irresponsabile”? No, Luca: non ce la faccio, non riesco a crederlo.

    5. dado Says:

      concordo con l’ottimo squonk. luca quella “delle cose vere indipendentemente da chi le dice” è un tuo cavallo di battaglia che non sempre è sostenibile.
      conta anche chi dice cosa a chi e quando (cioè conta anche chi sei e cosa hai fatto).

    6. dado Says:

      [O.T. su aviator: verso la fine di caprio sembra rocca nel suo ripetere le stesse cose all’infinito!!!] scusa squonk

    7. lester Says:

      Sir, non ho visto la puntata a cui si riferisce. Pace dice a volte cosa che condivido e a volte cose che non condivido.
      Però uno che ammette che sì, eravamo degli ominicchi e abbiamo fatto un sacco di cazzate per me ha più credibilità, non meno, di uno che continua ad affermare contro ogni evidenza che era un cavaliere senza macchia e senza paura che si batteva contro le forze del Male assoluto. Non penso sarebbe stato meglio di Andreotti, ma oggi non è più questo il punto.

    8. Squonk Says:

      Lester, io apprezzo il fatto che uno si assuma le sue responsabilità. Ma questo non lo rende più credibile (e poi: credibile rispetto a cosa?). Pace non sarebbe stato meglio di Andreotti – e questo per me è pacifico. Ma che questo oggi non sia più un punto di discussione mi pare profondamente sbagliato, perchè i giudizi di Pace non riguardano solo la classe dirigente di un tempo, ma anche quella attuale.

    9. Carlo Says:

      Visto il pezzo di Facci su Macchianera?

    10. MassimoSdC Says:

      Sono d’accordo con Squonk. Credo che, comunque si vogliano interpretare quelle parole di Pace, il risultato finale è quello di manifestare la volontà, invero ipocrita, di ergersi a maestrino dei comportamenti che altri dovrebbero assumere. Ma lo scopo è chiaro: mascherare l’autoassoluzione per ciò che si è dimostrato di essere incapaci di fare. E questo comportamento, ne ha ben donde il Sir, è davvero insopportabile.

      PS: Luca dice cosa diversa (una critica può essere pertinente indipendentemente da chi è a farla), ma non coglie, mi sembra, l’aspetto della questione che intendeva mettere in luce il Sir.

    11. sphera Says:

      Che riescano a non autoassolversi (tanto più quanto maggiore è il tempo passato dai fatti, quali che siano) io ne ho visti, incontrati, conosciuti , letti, ben pochi. Tanto pochi che così, al momento, non me ne viene in mente nessuno.

    12. MassimoSdC Says:

      Ti do un piccolo aiuto, sphera: Adriano Sofri mi pare sia proprio uno di quei pochi. Ed anche per questo è nata, per quello che vale (poco), la mia personale simpatia ed apprezzamento nei suoi confronti.

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