Gruesse aus Salzburg – 6. Riposa in pace
Uno dei luoghi più belli di Salisburgo è il cimitero di St. Peter. Un luogo straordinario, verde e fresco, dove le tombe di cittadini illustri (per dire, i direttori della birreria Stiegl, piuttosto che Herr Haydn) si mischiano con quelle di salisburghesi normali, e dove storia e modernità restano affiancate senza nessun problema, come dimostrano le date sulle lapidi.
Ma forse la cosa più affascinante di questo luogo è la totale assenza di fotografie dei morti. Non so cosa può voler dire, ma un significato ce l’avrà pure.
November 1st, 2005 at 19:39
Sergio, va bene tutto – peraltro io non sono certo membro dell’accademia della Crusca – ma anche vedere scritto “piuttosto che”, questo no, eh!!
November 1st, 2005 at 22:09
Incasso, e lascio a imperituro ricordo della mia ignoranza (sulla Settimana Enigmistica non insegnano la grammatica – mi pare evidente).
November 1st, 2005 at 22:21
Ma davvero non si può scrivere “piuttosto che”?
November 2nd, 2005 at 13:39
Che i ricordi delle anime non hanno bisogno di volti.
November 2nd, 2005 at 14:51
Niente di personale, Squonk, ma mi associo a EmmeBi e (outing) dichiaro il mio odio per “piuttosto che” usato come sinonimo di “e pure”, “come pure”, “o anche” e simili (tipicamente: in elencazioni). E’ un uso che – secondo la mia personale ricostruzione – si è imposto grazie a migliaia di riunioni di lavoro in Padania. Le prime volte mi sconcertava: “è un messaggio che può raggiungere le casalinghe piuttosto che i ricercatori piuttosto che gli imprenditori” – e io pensavo “cazzo, dovrà pur decidersi”.
“Piuttosto che” sta per “invece di”, “anziché”: “piuttosto che bere acqua mi faccio trappista (in Belgio)”, “è meglio essere ricchi, belli e intelligenti piuttosto che poveri, brutti e scemi”
November 2nd, 2005 at 14:54
Placida: mi piace. Ma perchè da noi sì, e da loro no?
Dust (e EmmeBi): si vede che non ho fatto il liceo?
November 2nd, 2005 at 15:03
adesso non facciamo le vittime: l’uso errato di “piuttosto che” è pervasivo, interclassista, incorrelato al livello culturale della persona e sospetto – ma non ne ho le prove – interrazziale. In TV (non che questo faccia testo) per quel poco che la seguo è la norma. Mala tempora currunt, ecco cosa
November 3rd, 2005 at 10:03
>Le prime volte mi sconcertava: “è un messaggio che può raggiungere le casalinghe piuttosto che i ricercatori piuttosto che gli imprenditori” – e io pensavo “cazzo, dovrà pur decidersi”.
Bellissima!!
Squonk: manco io ho fatto il liceo.
November 3rd, 2005 at 11:47
Volevo dire che, molto spesso, parlo e scrivo “a orecchio”; così, essendo venuto su in Padania, dove ogni femminuccia è “la” Vale (Francy, Sara, Marta, and so on) e nelle riunioni di lavoro si dice “piuttosto che”, l’orecchio – e l’abitudine – mi tradisce. E’ sufficiente come giustificazione?