< City Lights. Kerouac Street, San Francisco.
Siediti e leggi un libro

     

Home
Dichiarazione d'intenti
La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

Talk to me: e-mail

  • Blogroll

  • Download


    "Greetings from"

    NEW!
    Scarica "My Own Private Milano"


    "On The Blog"

    "5 birilli"

    "Post sotto l'albero 2003"

    "Post sotto l'albero 2004"

    "Post sotto l'albero 2005"

    "Post sotto l'albero 2006"

    "Post sotto l'albero 2007"

    "Post sotto l'albero 2008"

    "Post sotto l'albero 2009"

    "Post sotto l'albero 2010"


    scarica Acrobat Reader

    NEW: versioni ebook e mobile!
    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione mobi"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione mobi"

    Un po' di Copyright Creative Commons License
    Scritti sotto tutela dalla Creative Commons License.

  • Archives:
  • Ultimi Post

  • Madeleine
  • Scommesse, vent’anni dopo
  • “State andando in un bel posto, credimi”
  • Like father like son
  • A ricevimento fattura
  • Gentilezza
  • Il giusto, il nobile, l’utile
  • Mi chiedevo
  • Sapone
  • Di isole e futuro
  • November 2005
    M T W T F S S
     123456
    78910111213
    14151617181920
    21222324252627
    282930  

     

    Powered by

  • Meta:
  • concept by
    luca-vs-webdesign

     

    02/11/2005

    Io so

    Filed under: — JE6 @ 14:06

    Poco, a dire il vero. Ma so che, se la salute mi mantiene, questa sera sarò qui, a ricordare Pier Paolo Pasolini.
    Copiascolla

    La haine

    Filed under: — JE6 @ 10:33

    Chi dice che Parigi è la città più bella del mondo dovrebbe farsi un giro nella banlieue, tanto per rendersi conto che i cinque o dieci chilometri quadrati che gravitano intorno agli Champs Elysees non sono tutta la città, e che basta spostarsi un po’ verso la Periferique (la grande tangenziale costantemente infestata da ingorghi danteschi simpaticamente definiti bouchons) per entrare in zone di bruttezza sconcertante – specie se confrontate con lo sfarzo e le luminarie e la grazia del centro storico. Parlo per esperienza personale, avendo avuto modo di frequentare alcuni di questi ameni sobborghi per motivi di lavoro o di carenza di budget a sostegno delle vacanze.
    Sono luoghi nei quali si toccano con mano concetti da saggistica erudita: classi sociali, integrazione razziale, welfare, istruzione diffusa, cose così. Sono luoghi nei quali si vede che Parigi – come la grandissima parte delle città del mondo occidentale – non è che un’accozzaglia spesso malriuscita di borghi più piccoli, che tra loro hanno poco o nulla in comune, che tra loro spesso non parlano e, quando ci riescono, altrettanto spesso lo fanno insultandosi e accompagnando le parole con un bel colpo di spranga.
    Poi, certo, l’Arco di Trionfo è sempre un bel vedere. Se si danno le spalle alla banlieue e si fissa lo sguardo verso Place de la Concorde.
    Repubblica.it