Bene comune
Ogni paio d’anni, il Manifesto entra in coma. Lancia un appello, indice una sottoscrizione, raccoglie un po’ di solidarietà e un po’ di fondi, e rimette naso e bocca sopra il pelo dell’acqua.
Io non ho nulla contro il Manifesto. Per intenderci, non lo leggo, così come non leggo molti altri giornali. In linea di principio, sono ovviamente convinto che avere tanti quotidiani e tanti periodici in edicola sia una cosa buona; ma mi chiedo se un giornale (non dico la stampa in generale; un giornale in particolare) debba per forza essere considerato come il panda o la foca monaca e debba per forza essere salvato dalla sua sorte in nome di un pluralismo dell’informazione che non manca, pur con tutti gli evidenti difetti del sistema. Il Manifesto gode dei contributi statali all’editoria come mille altri giornali di questo paese, e quindi non mi risulta discriminato; forse, c’è solo e semplicemente troppa poca gente che lo considera una lettura abbastanza interessante.
Il Manifesto, Nonluoghi libertari