Gruesse aus Luzern – 3. Cordon bleu
Non c’è niente da fare, si nasce piccoloborghesi e tali si cresce – e si muore, immagino. Così, entri nello splendido hotel sul lago dove ti è stato fissato l’appuntamento, con la tua eleganza italiana (no, non si gira nessuno a guardarti; ma la differenza c’è, eccome) e la tua simpatica cialtroneria latina. Ma quando ti siedi al tavolo, apri il menu e vedi i prezzi imbarazzantemente alti, anche se sai che sei ospite e non dovrai tirare fuori un franco che sia uno, ti rendi conto di non riuscire a dissimulare completamente lo smarrimento e la sensazione di inadeguatezza, e devi ricorrere ad un bicchiere di rosso per rimetterti alla pari del tuo commensale – non importa che questo sia una specie di oste bavarese, al quale manca solo il boccale da un litro nella mano destra per intonare uno yodel.
October 4th, 2006 at 13:50
Il rosso però era un Sassicaia.
October 4th, 2006 at 19:16
Situazione imbarazzantissima, in effetti!
October 4th, 2006 at 23:58
A me quel che mette davvero imbarazzo in queste situazioni è pensare che, alla fine, chi paga il conto NON è il rubizzo oste bavarese. Se così fosse, chissenefrega. Il fatto è che l’oste bavarese, in un modo o nell’altro, si permette di invitarmi a cena perchè, al fondo della catena che parte dalla nota spese e passa per il bilancio aziendale, c’è qualcun altro che paga. E chi sia *esattamente* quell’altro mica si capisce bene. Forse sono proprio io, che sto dall’altra parte del tavolo come un pisello e che sono pure imbarazzato per un pasto di cui il coperto, per dire, è a carico mio.