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    12/11/2007

    Immaginiamo per un momento

    Filed under: — JE6 @ 10:05

    Immaginiamo per un momento che il povero Gabriele Sandri, dee-jay e tifoso della Lazio, si fosse messo in macchina – domenica mattina – non per andare San Siro ad assistere a Inter-Lazio, ma per andare al Forum di Assago, o al Rolling Stone di Milano, a vedere un concerto, poniamo dei Linkin Park. E immaginiamo che a un autogrill vicino ad Arezzo i fans dei Linkin avessero incrociato un’auto di fans, poniamo, dei 30 Second to Mars, un gruppo rock rivale dei Linkin (premiato, a scapito dei Linkin, agli ultimi Mtv Awards). Immaginiamo che tra i due gruppi fosse scoppiata una scaramuccia, poi degenerata in rissa; e immaginiamo che l’agente di una volante, assistendo da lontano alla colluttazione, fosse impazzito, avesse estratto la pistola, sparato due colpi e colpito a morte – com’è davvero, incredibilmente successo – il povero Gabriele Sandri. A quel punto, attorno a mezzogiorno, la notizia dell’accaduto incomincia a diffondersi; e tutti i giovani e gli appassionati di musica che si sono messi in strada per andare ai concerti in programma quel pomeriggio, e poi la sera, vengono a conoscenza dell’accaduto. Immaginiamo tutto questo e chiediamoci: con la musica al posto del calcio e il concerto al posto della partita, cosa sarebbe successo? Avremmo assistito alle scene da guerra che sono scorse davanti ai nostri occhi nella disgraziata e tragica domenica 11 novembre oppure no?
    Paolo Ziliani

    16 Responses to “Immaginiamo per un momento”

    1. dado Says:

      mah… cosa dici magari avrebbero sospeso il concerto?
      mah… cosa dite vi ricordate di altamont? avete un idea di quanta gente è morta ai concerti?

      ma che senso ha sta domanda?

      facciamo invece che un paio di blogstar ad un ritrovo abbiano una discussione e un poliziotto impazzito spari a caso e muoia un facci un sofri o chissà chi, COSA DITE?? VI INDIGNATE STAVOLTA?? riempite i blog di indignazione? chiedete la verità? riuscite a dire che un poliziotto si è comportato da pazzo furioso? peggio del peggiore tifoso mai apparso in curva? riesci?

    2. Squonk Says:

      Oh, se ce ne fosse ragione lo farei senza alcun problema. Non in questo caso; perchè il poliziotto si è comportato nel peggior modo possibile, e qualche migliaio di fini intellettuali ha pensato bene di assaltare stadi, uffici, caserme e compagnia bella in una pura logica di vendetta – e spesso sbagliando pure il bersaglio.
      Quanto poi alla scemenza dell’ammazzare la blogstar, questa si commenta da sola: in altri termini, non c’entra un cazzo, mentre l’incipit di Zuliani fa una domanda assolutamente legittima e traccia un paragone magari spiacevole per chi esce perdente dal confronto, ma del tutto fondato.

    3. lester Says:

      La risposta è così ovvia che la domanda è addirittura stupida. Ma io ieri ho pensato per tutta la giornata quello che D’Avanzo ha scritto oggi (http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/cronaca/tifosi-morto-1/tifosi-morto-1/tifosi-morto-1.html)
      Nell’ipotesi di Ziliani non credo proprio che si sarebbe parlato per ore di scontri tra fan di gruppi musicali rivali, accennando a coltelli e spranghe rivelatisi poi del tutto immaginari. Si è voluto ricondurre alla violenza nel calcio una tragedia del tutto casuale e in cui il calcio non c’entra nulla (D’Avanzo fa un’ipotesi molto intelligente: l’agente, per quello che ha visto, ha probabilmente pensato ad una rapina). Il risultato è stato di gettare benzina sul fuoco della violenza ultrà.

      Che le curve siano popolate di delinquenti è triste ma ormai risaputo; ma la tragica novità di ieri è che quelli pagati per combatterli, ai più alti livelli, sono dei cialtroni. Io sarò ingenuo ma non me l’aspettavo.

    4. Squonk Says:

      Sì, purtroppo è vero, e il tempo molto breve entro il quale hanno dovuto prendere le decisioni del caso è una scusante soltanto parziale. Ma facciamo lo sforzo di dare le giuste responsabilità, secondo un giusto ordine di priorità.

    5. Ricambi Originali Says:

      A me sembra che l’etichetta di “tifoso” sia stata appiccicata al ragazzo morto proprio con lo scopo di creare un po’ di fumo attorno al problema principale: un poliziotto che ha sparato in autostrada contro uno che stava seduto in macchina. Media e polizia hanno avuto l’idea di dire: “e’ morto un tifoso nel corso di incidenti”. Giustificando cosi’ misure repressive ulteriori, e “ammorbidendo” la colpa del poliziotto. L’indignazione, imho, non e’ per il tifoso morto, ma per un ragazzo ucciso da un poliziotto. Che le curve se ne siano appropriate, fa il gioco di chi vuole ridurre il problema alla “violenza negli stadi” (ultras e guardie, molto spesso ugualmente violenti). Il problema, imho, è invece di istituzioni che creano queste situazioni, in cui un poliziotto si sente autorizzato a sparare in autostrada. E che il capo della polizia si prenda le responsabilità in questo caso, fa ridere, se confrontato alla mancanza di responsabilità di fronte ai vertici della polizia che mentono e vengono condannati per falsa testimonianza nei tribunali di Genova. Usare l’aggettivo “tifoso” distorce la percezione della vicenda.

    6. Dario Salvelli Says:

      Quoto ovviamente Ziliani: non è morto un tifoso ma una persona.

    7. Squonk Says:

      R.O., concordo in parte. Parlare di “tifoso” è solo una mezza verità, e questo è chiaro: e se vogliamo, una prima notevole differenza con i fatti di Catania sta proprio in questo – Raciti venne attaccato e ucciso dagli ultras del Catania (stando alle ricostruzioni più accreditate: attendiamo le controinchieste, ovviamente) in quanto poliziotto, Sandri è stato ucciso senza alcuna ragione connessa ad un suo status di qualunque tipo.
      Ma proprio perchè si tratta di una mezza verità, più prossima al falso che al vero, qualcuno mi vuole spiegare perchè gli ultras di ogni parte d’Italia se ne sono appropriati? Non era stato ucciso “uno di loro”, se mai questa fosse stata una motivazione valida. Eppure. Mentre la versione ufficiale, grazie alle pressioni esterne (ma non certo quelle degli ultras) si è rapidamente spostata verso una ricostruzione più credibile. Il giudizio fortemente negativo sul dilettantismo dei famigerati vertici istituzionali non cambia, come non cambia il sospetto che vi siano diversi soggetti non adeguati al compito tra coloro che, grazie all’attribuzione allo Stato del monopolio della violenza (che io sottoscrivo pienamente, sia chiaro), possono portare e usare un’arma. Ma un briciolo di onestà dovrebbe portare a riconoscere che ieri non c’è stato il minimo legame tra azione e reazione.

    8. robba Says:

      Sottoscrivo quello che scrive Lester: “Si è voluto ricondurre alla violenza nel calcio una tragedia del tutto casuale e in cui il calcio non c’entra nulla”. Però D’Avanzo non mi convince. L’ipotesi dell’errore su una rapina invece che su una rissa, che è evidentemente una buona linea di difesa che ricorre per l’ennesima volta nella storia della Repubblica (cfr. Giorgiana Masi) all’abusatissimo argomento dell’insicurezza per giustificare almeno in parte l’esplosione di un proiettile, sarebbe emersa prima e non il giorno successivo.

    9. American Beauty Says:

      La stupidità come potenza cosmica

      La prima cosa che voglio dire, banalmente, è che mi dispiace per Gabriele Sandri, a cui è toccato di morire senza un motivo a ventotto anni, e che è necessario che le responsabilità della sua morte siano chiarite e punite adeguatamente…

    10. vietato cliccare Says:

      se le sarebbero ‘suonate’ lo stesso.

    11. Ricambi Originali Says:

      Sir, gli ultras (e in particolare quelli dell’estrema destra che ieri erano in strada a Roma) hanno una loro agenda politica, neanche troppo nascosta, che si salda con i ragionamenti istituzionali: si vuole lo scontro polizia vs ultras. La morte di Sandri viene tramutata in richiamo identitario: la polizia ce l’ha con i tifosi, noi ultras siamo i piu’ tifosi, tocca a noi difendere i tifosi. Che poi lo si faccia con le svastiche e i saluti romani in strada, non è secondario: solo i nazi-fascisti sono veramente “antisistema”, e solo loro difendono i veri ideali della curva. Questo il loro gioco, scoperto, che sarebbe venuto meno se fosse stato ammazzato un dj qualunque. Invece si è sottolineato che fosse un tifoso, e che chiaramente il poliziotto ha sparato perché era un tifoso che stava scontrandosi con altri tifosi. Cosi’ la repressione colpirà a caso (l’inutile divieto di trasferte, per esempio) e darà forza e fiato ai gruppi più estremi. Bel risultato, e purtroppo prevedibile, ma consciamente (imho) messo in atto da vertici istituzionali che hanno bisogno di nemici, di pericoli, di “terroristi”.

    12. GiO Says:

      Il punto è che si cerca di giustificare i comportamenti di una o dell’altra parte senza però pensare che entrambi debbano essere sanzionati e repressi in maniera rapida ed efficace. Se il poliziotto ha sbagliato CHE PAGHI! Ma un errore da una parte non giustifica nulla dall’altra.

      In ogni caso, mentre da una aprte c’è stato un errore dall’altra c’era una volontà…sono due cose ben diverse.

      A parte che cmq…spranghe in mano e fuga in auto non sono propriamente sinonimo di onestà.

      QUATTROCENTO delinquenti che assaltano una stazione di polizia è qualcosa di inconcepibile in un paese civile…non sono tifosi quelli, sono solo delinquenti e come tali vanno trattati.

    13. Domiziano Galia Says:

      Avrei scritto lo stesso identico post di Zuliani. Me la sono “cavata” con un link.

    14. walter Says:

      una sola domanda al poliziotto o ai suoi superiori risolverebbe tutto: “perchè ha sparato?”. se è per sedare una rissa già risolta a una cinquantina di metri di distanza, in un luogo irraggiungibile data la situazione senza rischiare la propria vita, possiamo passare al tentativo di risposta successivo e più plausibile… peccato che a nessun giornalista sia venuta in mente…

    15. dado Says:

      >Parlare di “tifoso” è solo una mezza verità, e questo è chiaro

      infatti a tutti i funerali sono presenti allenatori, calciatori e ultras di tutta italia…

      >Sandri è stato ucciso senza alcuna ragione connessa ad un suo status di qualunque tipo

      sicuro sicuro?
      tu credi a chi prima parla di colpo in aria, poi di colpo accidentale e invece sembra che si sia piantato a bracce tese per sparare…
      tu credi a chi dice che non si era accorto di tifosi quando i colleghi parlano di diverbio e piccola rissa tra loro?

      ci credi davvero?

    16. Squonk Says:

      Dado: sì. Fattene una ragione, posto che ne valga la pena (che a me il complottismo e il vittimismo del mondo ultras mi sta cordialmente sui coglioni, giusto per usare un eufemismo).

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