Logoramento
Se i maggiorenti del PD – Franceschini incluso – avessero anche soltanto una vaga idea di quanto siamo logorati noi elettori, di quanto siamo annoiati dall’ennesimo deja-vu – perchè è vero che Terence Hill e Bud Spencer fanno milioni di spettatori alla milionesima replica, ma almeno loro fanno ridere.
Repubblica.it
June 23rd, 2008 at 10:11
Anche questi però iniziano a farci fare qualche risata
June 23rd, 2008 at 11:16
non dico di no, il problema esiste (anche se vorrei far notare che non è che nel centrodestra se la passassero meglio), solo mi chiedo se non ci sia anche e in che misura un effetto “agenda setting”, un po’ come per la paura – mentre la probabilità statistica di subire una violenza è alquanto bassa, i giornali – Repubblica in testa – hanno strombazzato per anni il rischio sicurezza, enfatizzando certi episodi e tacendone altri. Così, che ci siano trame, appostamenti, guerre intestine sarà anche vero – sarà vero soprattutto che ci sono posizioni diverse, il che mi pare il minimo – ma in parte l’aria è anche appestata dall’effetto “titolo di repubblica”. E mi azzardo persino a dire che esiste un contro-effetto, dai giornali ai protagonisti, almeno a leggere l’intervista un po’ surreale a Franceschini. Mi pare una fatto acclarato, ormai le cronache di giornale in fatto di politica si soffermano solo sulle minchiate (qualcuno sa di cosa ha parlato Sacconi l’altro giorno alla cisl? No, però tutti hanno dedicato almeno una paginata al “vaffanculo”). Nel merito, la goduria dei redattori di repubblica nel mostrare D’Alema che trama contro Veltroni perché lavora alla sua fondazione (che esiste da diec’anni ed esprime semmai l’intelligenza dell’uomo, abile a capire che i partiti moderni sono coaguli di lobby e di think-tank e che l’assenza di identità politica è uno dei limiti attuali più gravi del pd) a me logora parecchio. La parallela impressione che nel pd il problema sia burocrazia contro forze nuuove, vecchi contro giovani, professionismo della politica vs società civile (ugualmente spinta da Repubblica, nel suo incredibile populismo delle élite) non credo rispecchi granché la realtà attuale, né i problemi, pur enormi, della attuale leadership di quel partito.
June 23rd, 2008 at 17:36
eh!
inoltre quelli non solo non fanno ridere, ma fanno un po’ piangere (o disperare, a scelta)
June 23rd, 2008 at 20:50
In effetti nei titoli di Repubblica appare con assoluta regolarità la parola “scontro”, scontro all’interno di una coalizione, di un partito, di una corrente, di una subcorrente, tra i familiari del tale politico, e via di questo passo. Se ne potrebbe addirittura fare uno studio statistico per quel che riguarda la sua incidenza, con una valutazione degli effetti (dello scontro) a due giorni, una settimana, un mese. Nella stragrande maggioranza dei casi si troverebbe un tempo di decadimento non superiore alle 24 ore.