Paura
Vogliamo ammetterlo, che abbiamo paura?
Io, un po’, ce l’ho. Perchè insomma, guardi Madrid, e vedi che hanno messo bombe sui treni dei pendolari; niente di simbolico come a New York, non hanno fatto saltare Plaza Mayor o il Santiago Bernabeu. Treni.
Dico, volendo – forse – potresti evitare di passare davanti al Duomo, di camminare in Galleria, di fermarti per un momento a guardare il Castello Sforzesco, di alzare la testa per capire se quello che sta lì in Piazza Cadorna è davvero un ago alto cinque metri con il suo filo. Potresti evitare i luoghi di culto, quelli storici, quelli di moda. Ma puoi evitare di vivere?
No, non puoi. Neanche volendo. E allora, sai che corri un rischio, perchè questi fanatici dicono di amare la morte più di quanto noi amiamo la vita. E allora, sali sul vagone della metropolitana, prendi l’ascensore nel palazzo dell’Inps, vai al mercato, fai quello che devi. E preghi che Dio, o chi per lui, te la mandi buona.
March 18th, 2004 at 12:43
fortuna che in sabaudialand non ce l’abbiamo, la metropolitana
March 18th, 2004 at 12:56
Fortuna che se facessero un attentato in Sardegna i giornali pubblicherebbero un trafiletto in cronaca due giorni dopo.
Fossi a Milano o a Roma non so; credo che mi salverebbe l’incoscienza, la convinzione che capita sempre agli altri. A rifletterci razionalmente sì, i motivi di preoccupazione ci sono.
March 18th, 2004 at 13:00
Fortuna che in Italia di bombe sui treni abbiamo già una discreta esperienza…
March 18th, 2004 at 13:42
Prendo il treno tutti i giorni, da anni. Non ho visto la benchè minima traccia delle “straordinarie misure di sicurezza” (né me l’aspettavo, a dire il vero). Del resto il rischio di essere travolta sulle strisce da un pirla ubriaco o di essere accoltellata da un rapinatore è rimasto costante. Come diceva la dottoressa TT qualche giorno fa, ognuno ha il suo appuntamento a Samarcanda. E pare che aver paura non faccia che far perder tempo.
March 18th, 2004 at 14:31
Sì, appunto, come hai detto te. E da qualche giorno un po’ dis trizza quando oblitero il biglietto mi viene, ma cerco di farla passare: alla meglio mi riesce.
March 18th, 2004 at 15:00
Mi raccomando, non fate leggere questo post a Giulio Mozzi.
March 18th, 2004 at 15:07
Si impressiona?
March 18th, 2004 at 15:34
Paura? Vuol forse vivere per sempre, Sir? Le probabilità calcolabili di rimanere vittima di un attentato terroristico, piuttosto che di un incidente stradale sono circa 50 volte inferiori. Sarebbe molto più saggio aver paura ogni qual volta ci si mette al volante.
Guardi, perfino rimaner vittima del classico vaso dal davanzale è statisticamente più frequente.
E di qualcosa, il più tardi possibile, d’accordo, si deve pur morire. Dicono.
E comunque, non è venuto a rileggersi il testo dei Genesis. Minestra riscaldata, lo so, pero c’ho pure messo il link alla su nueva casa.
March 18th, 2004 at 15:57
Gil: non voglio certo vivere per sempre, già non mi reggo io, si figuri gli altri. E, intendiamoci, lo so che la statistica consola, ma uno non se ne va in giro con le tabelle a portata di mano per farsi coraggio. Il suo esempio, poi, si presta a discussione; quando salgo in automobile, sono io che tengo il volante, e quindi – entro certi limiti – io che controllo la situazione. Quando salgo su un aereo, mi affido. A cosa non lo so, ma mi affido.
E non si preoccupi: sono venuto a visitarla, sa? E’ che mi son mancate le parole, sul serio.
March 18th, 2004 at 17:08
Poteva lasciare almeno una lagrima
March 18th, 2004 at 19:20
La paura e la speranza
Volevo scrivere anch’io, come sir Squonk ,