Casa mia
Dicono che le bombe le hanno messe quelli dell’ETA. Magari non è vero, ma, dati i precedenti, la cosa suona credibile. I separatisti baschi, li chiamano.
Non ne ho mai conosciuto uno, ma ho incontrato più di un esemplare italico, di questa genie che ti disprezza in virtù del tuo luogo di nascita.
Ne ho incontrati in Alto Adige, durante gli splendidi undici mesi del servizio militare; erano (e sono ancora) quelli che si rifiutano di darti una birra perchè non gliela chiedi in tedesco, quelli che leggono Dolomiten e ti rigano la macchina se non è targata Bozen, quelli che godono degli sgravi fiscali e tirano le molotov contro le caserme dell’esercito invasore.
Ne ho incontrati in Sardegna, erano (e sono) quelli che si riempiono la bocca di Sardigna libera, che ti disprezzano perchè sei un continentale, che disprezzano i tuoi genitori perchè per trovare un lavoro hanno lasciato la loro terra e lì tornano solo per le ferie e per andare a mettere un fiore sulla tomba del padre e della madre, quelli che ti dovresti vergognare del tuo accento, con il cognome che porti.
Ne vedo anche in televisione, mi tocca leggerne sui giornali, quelli che la padania qui e la republicadevenesia là, e affanculo voi, i vostri dogi, il vostro diopo, i vostri nuraghe, i vostri masi.
Liza, mi perdoni. Di Fortza Paris, magari, se ne parla un’altra volta.