Impara l’arte
Il due/settepercento dei navigatori americani aggiorna il proprio blog quasi tutti i giorni, il che significa (cito Mafe) che c’è una gran quantità di gente che ha qualcosa da dire, ha il tempo e l’autostima per dirlo, e lo sa scrivere.
In realtà, sappiamo tutti bene che avere la bocca collegata al cervello non significa saper parlare, ed avere i polpastrelli in buona simbiosi con la materia grigia non significa saper scrivere. Giustamente, ancora Mafe nota: pensare che la mera possibilità tecnica di “produrre contenuti” trasformi tutti in produttori di contenuti è lo stesso tipo di illusione che fa vendere moltissime videocamere.
Vero, vero, vero.
E però, la diffusa disponibilità dello strumento ed il suo esercizio quotidiano, secondo me aumentano – e di molto – il numero di soggetti capaci di esprimere e/o trasmettere qualcosa, e di farlo bene. Non tutti possono essere Arturo Benedetti Michelangeli (o Tony Banks, per dire), ma con più pianoforti in giro, si sentirebbero molti più strazianti guaiti, ma anche molta più buona musica.
Insomma, play it again, blogger.