Qualche nota a margine dell’ennesimo annuncio di riduzione delle tasse da parte del Cavalier Banana:
1. Le finanze pubbliche, al momento, sembrano reggere solo grazie a misure straordinarie come i condoni; questo significa che la fiscalità ordinaria, con le attuali aliquote, non fornisce denaro sufficiente a far quadrare i conti. A logica, almeno nel breve periodo, una riduzione dell’imposizione fiscale non farebbe altro che peggiorare la situazione.
2. La riduzione delle imposte ha, di norma, due obiettivi: l’aumento della quantità di denaro disponibile per i consumi e l’aumento della quantità di denaro disponibile per gli investimenti. Si può supporre che il primo obiettivo venga raggiunto, ma che si riesca a conseguire anche il secondo è ampiamente da dimostrare, dato che in situazioni di incertezza i potenziali investitori possono decidere di tenere i soldi al sicuro e non esporli ai rischi di un investimento imprenditoriale.
3. La riduzione dell’imposizione comporta una riduzione del gettito, nel breve termine. Questa, a sua volta, comporta la riduzione delle risorse disponibili per l’erogazione dei servizi pubblici. A questo punto, le alternative possibili sono: a) i cittadini godono di minori servizi, in termini di quantità e/o qualità; b) i cittadini, per godere della stessa quantità e/o qualità di servizi, spendono presso il settore privato almeno la stessa quantità di denaro che la riduzione delle imposte ha messo a loro disposizione; c) per assicurare la stessa quantità e/o qualità di servizi pubblici, aumenta l’imposizione da parte dei soggetti locali (comuni, province, regioni) in modo da compensare il minor flusso di trasferimenti dalle casse centrali a quelle periferiche.