< City Lights. Kerouac Street, San Francisco.
Siediti e leggi un libro

     

Home
Dichiarazione d'intenti
La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

Talk to me: e-mail

  • Blogroll

  • Download


    "Greetings from"

    NEW!
    Scarica "My Own Private Milano"


    "On The Blog"

    "5 birilli"

    "Post sotto l'albero 2003"

    "Post sotto l'albero 2004"

    "Post sotto l'albero 2005"

    "Post sotto l'albero 2006"

    "Post sotto l'albero 2007"

    "Post sotto l'albero 2008"

    "Post sotto l'albero 2009"

    "Post sotto l'albero 2010"


    scarica Acrobat Reader

    NEW: versioni ebook e mobile!
    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione mobi"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione mobi"

    Un po' di Copyright Creative Commons License
    Scritti sotto tutela dalla Creative Commons License.

  • Archives:
  • Ultimi Post

  • Madeleine
  • Scommesse, vent’anni dopo
  • “State andando in un bel posto, credimi”
  • Like father like son
  • A ricevimento fattura
  • Gentilezza
  • Il giusto, il nobile, l’utile
  • Mi chiedevo
  • Sapone
  • Di isole e futuro
  • October 2003
    M T W T F S S
     12345
    6789101112
    13141516171819
    20212223242526
    2728293031  

     

    Powered by

  • Meta:
  • concept by
    luca-vs-webdesign

     

    31/10/2003

    Filed under: — JE6 @ 12:15

    Io so?
    D’acchito, non posso dire di esser contento dell’assoluzione di Giulio Andreotti.
    A dirla tutta, speravo che lo condannassero. So che la cosa non mi fa onore, non molto. Non avevo e non ho alcun elemento che mi consentano di aver una seppur vaga opinione della vicenda; quindi, la mia era una speranza legata ad altri elementi: l’essere Andreotti un simbolo di un’Italia che non mi piaceva (e che ogni tanto, maledizione, rimpiango), l’essere io vittima del virus pasoliniano “io so” (ricordate? Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi).
    Bene, la Cassazione ha deciso che Andreotti è innocente. E non perchè non sono state trovate prove sufficienti, ma proprio perchè non ha commesso il fatto. Ecco, ne prendo atto. Con poca soddisfazione “politica”, certo. Ma se dico di aver fiducia nella magistratura (e ce l’ho), e se dico ad altri che devono aver fiducia nella magistratura (e lo dico), appunto, devo prendere atto.
    Non solo.
    Devo chiedere a qualcuno dei signori che io voto da quando avevo diciotto anni di ammettere di essersi sbagliati; di chiedere scusa. Luciano Violante? Ecco, magari lui.
    Non cambierei certo le mie idee politiche, ma mi sentirei un po’ (poco, ma son tempi grami) più orgoglioso delle mie scelte.

    5 Responses to “”

    1. Effe Says:

      L’insufficienza di prove non esiste più. E Comunque, non tutti i giudici sono uguali. Alcuni, diciamo così, sono compagni che sbagliano

    2. KeyContact Says:

      Aridatece Andreotti, e non è una battuta (al di là che l’ho sempre odiato); sto rivalutando a piè pari tutta la prima repubblica, dopo i distastri della seconda; speriamo nella terza
      Approfitto per dirti che ti ho linkato, magari vai a controllare con quale definizione, vediamo se è gradita …..

    3. KeyContact Says:

      Mi vanto di essere un perdigiorno; ho fuso già due portatili, a forza di lavorare la sera e nel we (ora molto meno, ho una creatura che ha la priorità); mi faranno santo ?

    4. astolfo Says:

      Il problema Andreotti certamente non è solo il caso Pecorelli. Andreotti è stato un simbolo della Malaitalia e il fatto che alla fine almeno una piccola parte delle sue responsabilità venisse riconosciuta e ufficializzata avrebbe avuto due effetti benefici sulla mia coscienza: confermare che il malanimo nei suoi confronti era motivato; sapere che qualcuno gliel’aveva finalmente “fatta pagare”, almeno un po’. La delusione per l’assoluzione, in questo senso, è inevitabile.

    5. utente anonimo Says:

      l’errore che abbiamo fatto tutti (ma sembra facile dirlo adesso, bisognava farlo nel ’93) è di pensare che servisse un tribunale a condannare andreotti e tutti i farabutti (io so ecc. ecc.) della prima repubblica. bastava, invece, molto di meno e molto di più: un voto. ma non è successo, ci sono voluti avvisi di garanzia e monetine. e così adesso ci ritroviamo con un andreotti assolto dopo dieci anni e santificato, e delle sue colpe politiche chi oserà più parlare? ciao miic

    Leave a Reply